Home Arte e Cultura Sotto la croce il dolore “trasformato” di Maria Maddalena. Esperienza per tutti

Sotto la croce il dolore “trasformato” di Maria Maddalena. Esperienza per tutti

Il testo di Anatolia Ferraiuolo - una meditazione su Maria Maddalena e il suo dolore "risorto" - ha accompagnato la meditazione in occasione del concerto sulla Passione della corale Regesta Cantorum a Piedimonte Matese

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Anatolia Ferraiuolo – E’ inconfutabile ed è semplice notare il grande spazio che le donne hanno nei racconti della Passione  e nella Resurrezione di Cristo e che come queste testimonianze raccontino di un legame speciale della donna con Cristo.

Basta guardare la Crocifissione di Masaccio, scelta come locandina del concerto sulla Passione organizzato dalla corale Regesta Cantorum a Piedimonte Matese: lì troviamo due Donne ai piedi della croce.

Ci sono Maria e  Maria Maddalena, sì, sono due donne che condividono lo stesso dolore: Maria, una mamma che piange suo figlio; dolore senza fine…; ma i miei occhi si posano su Maria Maddalena  che è senza dubbio una complessa ed affascinante figura, molto umana e a noi vicina. Lei rappresenta  proprio il cammino dell’Anima dall’oscurità del dolore alla luce della resurrezione.

Il dolore della Maddalena e la sua partecipazione sotto la croce la rendono viva, vicina al cuore di ogni anima umana; il suo pianto però non è solo rassegnazione e sfogo, va oltre i piedi della Croce, poiché è anche espressione vivente di ciò che appartiene alla gioia e al dolore insieme. Non c’è nulla di fragile, nulla di inutile in questo pianto,…. c’è il puro dolore-amore che lava l’anima.

Il dolore viene superato dalla volontà che dimora nella parte più bassa della nostra anima essa è una forza che ha il potere di conferire all’uomo più umanità.

Nel dolore, nelle tenebre, Maddalena agiva, non si fermava, osava. Lei si recò al sepolcro nel buio delle tenebre dell’umanità, quando la speranza era ormai finita….ed è ciò che invita a provare e ad immaginare il suo coraggio e a farlo diventare nostro.
Eh, sì…perché è solo quando si conosce la notte che non la si teme.

Maddalena si è confrontata con le tenebre e, con le forze del dolore trasformato, è arrivata alla Luce.

Voglio provare ad immedesimarsi in Maddalena, in una donna che piange e si dispera nel suo sentimento di profondo dolore che la travolge nella sua totalità.

In lei vedo i momenti più bui della vita ma soprattutto la forza che fa rinascere, la forza che arriva inaspettata dall’amore della fede ma anche da un amore più semplice ed umano come quello delle piccole cose e delle persone  che ci circondano.

Il dolore della Maddalena è il dolore del genere umano, di una donna in particolar modo. ma come Maddalena, dobbiamo credere anche noi che è possibile risorgere e rinascere dal dolore.

 

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