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Elisabetta II d’Inghilterra: i messaggi di gratitudine e riconoscenza, da Papa Francesco al figlio Carlo III il nuovo sovrano

"Interpretava il suo ruolo come un servizio ai sudditi non un privilegio": la dedizione di Elisabetta, il forte senso del dovere, la leadership mondiale che ha avuto mancheranno a tutti

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La notizia della morte di Elisabetta II nella avvenuta ieri pomeriggio nella dimora di Balmoral in Scozia ha fatto immediatamente il giro del mondo: da ore l’attenzione dei media, dei Potenti della terra, del popolo del Regno unito e di tutto il Commonwealth si era spostata sulle condizioni di salute della anziana regina (96 anni e un regno durato 70 anni e 214 giorni) apparse ormai gravi.
Davanti a Buckingham Palace si è riunita la folla, cresciuta ancor di più dopo l’annuncio “The Queen dead peacefully at Balmoral this afternoon”.
Seguiranno i protocolli previsti dal cerimoniale reale; poi la salma di Elisabetta giungerà a Londra dove tra 10 giorni saranno celebrati i funerali.
Immediate le reazioni attraverso messaggi e tweet di personalità di spicco da tutto il mondo: oltre ad esprimere cordoglio alla famiglia reale, il pensiero va alla grandezza della donna e della sovrana che è stata Elisabetta, non solo per il suo Paese ma per il mondo intero. Ne abbiamo raccolto alcuni, estraendo le frasi più forti quelle che ne esaltano in pieno lo spessore umano e politico.

“La morte della mia amatissima mamma, sua Maestà la Regina, è un momento di grandissima tristezza per me e per tutti i membri della mia famiglia (…)Siamo profondamente in lutto per la scomparsa di una sovrana adorata e una mamma amatissima” (…)  Sappiamo che la sua mancanza sarà sentita profondamente in tutto il Paese, i Regni e il Commonwealth e da tantissime persone in tutto il mondo. Durante questo periodo di lutto e cambiamento, io e la mia famiglia saremo confortati e sostenuti dalla consapevolezza del rispetto e del profondo affetto che così tante persone provavano per la Regina”. 
Re Carlo III, il figlio

“Profondamente rattristato dalla notizia della morte di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, porgo sentite condoglianze a Vostra Maestà, ai membri della Famiglia Reale, al popolo del Regno Unito e del Commonwealth” (…) Mi unisco volentieri a tutti coloro che la piangono pregando per l’eterno riposo della defunta Regina e rendendo omaggio alla sua vita di instancabile servizio al bene della Nazione e del Commonwealth, al suo esempio di devozione al dovere, alla sua ferma testimonianza di fede in Gesù Cristo e alla sua ferma speranza nelle sue promesse”.
Papa Francesco

“Una figura di eccezionale rilievo entra nella storia. Se ne ricorderà l’autorevole saggezza e l’altissimo senso di responsabilità, espresso soprattutto nella generosità di spirito con la quale la Sovrana ha consacrato la sua lunga vita al servizio dei cittadini britannici e della più ampia famiglia del Commonwealth. Nel corso di sette decenni ha rappresentato per milioni di donne e uomini un esempio di dedizione, mantenendo uno sguardo sempre rivolto al futuro e alle esigenze dei tempi che ha attraversato”.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana

“La Regina Elisabetta aveva una profondissima fede, della quale parlava nei suoi messaggi di Natale e per gli anniversari dell’incoronazione, e riceveva spesso la comunione. Per la nostra nazione sarà un lutto profondo e anche chi è repubblicano sarà addolorato”. (…) Penso che sia stata unica nella sua capacità di interpretare il suo ruolo che considerava una missione che gli aveva affidato Dio durante l’incoronazione, nel momento in cui venne unta con l’olio santo dall’allora arcivescovo di Canterbury. Interpretava il suo ruolo come un servizio ai sudditi non un privilegio. Penso che abbia avuto tante tragedie nella sua vita ma che la sua fede l’abbia sostenuta”.
Graham Kings, Vescovo anglicano 

“In oltre 70 anni, è stata esempio di una leadership altruistica e di servizio pubblico. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia reale, ai nostri alleati Nato del Regno Unito e del Canada e al popolo del Commonwealth”.
Jens Stoltenberg, Segretario generale della Nato

“È stata testimone della guerra e della riconciliazione in Europa e oltre, e delle profonde trasformazioni del nostro pianeta e delle nostre società. È stata un faro di continuità durante questi cambiamenti, non smettendo mai di mostrare una calma e una dedizione che hanno dato forza a molti. Possa riposare in pace”.
 Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione europea

“Era una buona amica delle Nazioni Unite e una presenza rassicurante in decenni di cambiamenti. La sua incrollabile dedizione per tutta la vita sarà ricordata a lungo”.
Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite

“Pochi hanno plasmato la storia globale come sua maestà la Regina Elisabetta II. Il suo impegno indissolubile per il dovere e il servizio è stato un esempio per tutti. Il mondo piange con il suo popolo nel Regno Unito e oltre. Era veramente la regina Elisabetta la grande. (…)  Una volta chiamata Elisabetta la Costante, non ha mai mancato di mostrarci l’importanza di valori duraturi in un mondo moderno con il suo servizio e il suo impegno”.
Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo

“La Regina Elisabetta è stata protagonista assoluta della storia mondiale degli ultimi settant’anni. Ha rappresentato il Regno Unito e il Commonwealth con equilibrio, saggezza, rispetto delle istituzioni e della democrazia. È stata il simbolo più amato del suo Paese e ha raccolto rispetto, affetto, simpatia ovunque nel mondo. Ha garantito stabilità nei momenti di crisi e ha saputo tener vivo il valore della tradizione in una società in costante e profonda evoluzione”.
Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri italiano 

“Mentre piangiamo tutti insieme la Regina, sappiamo che, nel perderla, abbiamo perso una persona la cui lealtà irremovibile, capacità di servizio e umiltà ci ha aiutato a dare un significato a chi siamo attraverso decenni di straordinari cambiamenti nel nostro mondo e nella nostra società (…). Nei giorni più duri della pandemia la Regina ha parlato con forza della luce che nessun male può sconfiggere e come ha fatto in passato ci ha ricordato una verità profonda su noi stessi, che siamo gente di speranza che ci preoccupiamo gli uni degli altri”.
Justin Welby, Arcivescovo di Canterbury primate della comunione anglicana

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