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The Crown 6: Lady Diana a tutto campo nella prima parte del finale della serie Netflix

Dal 16 novembre i primi quattro episodi che culmineranno nell’ultima parte prevista il 14 dicembre

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Noemi Riccitelli – Un’altra delle storiche e brillanti serie del vasto catalogo Netflix volge al termine: The Crown, infatti, dopo ben 6 stagioni, si appresta al finale, avvicinandosi a quella contemporaneità il cui confine con la cronaca del presente sulle vicende della famiglia reale inglese diventa sensibilmente sottile.
The Crown ha rappresentato la punta di diamante della piattaforma streaming, conquistando di anno in anno candidature e vittorie ai premi più prestigiosi del piccolo schermo (dall’esordio nel 2016, in totale 7 Golden Globe e 8 Emmy Awards): una scrittura (Peter Morgan) coinvolgente, un cast (rigorosamente tutto british) di spessore e una cura minuziosa per costumi (Michele Clapton, Jane Petrie, Amy Roberts), scenografie (Martin Childs) e musiche (Martin Phipps) unici.
Dal 16 novembre sono disponibili su Netflix i primi quattro episodi dell’ultima stagione, che la produzione ha deciso di dividere in due parti, con le puntate finali previste, invece, il 14 dicembre.

Regno Unito, 1997. Il principe Carlo (Dominic West) e Lady Diana (Elizabeth Debicki) sono ormai separati legalmente e conducono in libertà le rispettive vite private.
In particolare, Lady D decide di trascorrere le vacanze estive con i due figli nella dimora del facoltoso imprenditore Mohamed Al-Fayed (Salim Dau) a Saint Tropez, dove conosce anche il figlio Dodi (Khalid Abdalla), che diventa poi suo compagno.
Le vacanze della principessa del Galles, tuttavia, sono turbate dalla presenza dei fotografi e dei giornalisti, alla spasmodica ricerca di scatti e scoop, minando la sua quiete e la riservatezza che cerca di garantire almeno ai principi William e Harry.
Nel contempo, lady Diana porta avanti anche delicati e numerosi progetti a carattere umanitario, come la campagna contro le mine antiuomo in Bosnia; tuttavia, un viaggio a Parigi, alla fine di agosto, cambia il suo destino e quello di un’intera famiglia.

The Crown ritorna con un tono decisamente più vivido, recuperato rispetto alla precedente stagione: infatti, l’intreccio narrativo si fa coinvolgente dopo che il quinto capitolo era stato giudicato dagli storici spettatori come deludente e piatto, privo di pathos ed emozione.
Certo, il soggetto di questa prima parte rappresenta, per molti, una ben preciso momento di vita, di memoria, in quanto tutti gli episodi sono incentrati sugli ultimi mesi di vita di Lady Diana, la fatale estate del 1997, che l’ha vista divisa tra i due amatissimi figli e il recente amore per Dodi Al-Fayed.
Un racconto già ben chiaro e definito dalle cronache del tempo.

La messa in scena, infatti, sottolinea la morbosa attenzione che la stampa ha riservato a Diana, specie dopo il divorzio dal principe Carlo, contribuendo così al malessere quotidiano della principessa, oltre che alle sue già radicate insicurezze, ma viene esaltato anche e soprattutto quel tenero profilo che tutti hanno sempre apprezzato e a cui si è potuto assistere in diversi occasioni pubbliche: quello di una madre gioiosa, amorevole, presente, “è la maternità che mi rende costantemente felice”, afferma la principessa nella serie.
Tuttavia, non mancano nella sceneggiatura anche dei sottili riferimenti alle vicende ben più attuali e scottanti della Royal Family, come il concetto (che gli autori hanno più volte inserito nelle battute attribuite al personaggio della Regina stessa), di appartenenza alla famiglia reale e ai doveri che ciò implica, quasi una bella stoccata ai due outsider reali Oltreoceano, anche se a ben vedere questo parallelismo tra “corona” e “tutto il resto” rappresenta un po’ il nucleo dell’ispirazione della serie stessa, come ben evidente dal titolo.

Oltre Diana, i quattro nuovi episodi pongono il focus anche sul profilo del Principe Carlo: quest’ultimo, da sempre dipinto negativamente dalle cronache, specie dopo l’ammissione pubblica del tradimento con Camilla Parker Bowles, qui viene rappresentato, invece, in una dialettica molto più pacata e serena con l’ex moglie, con la quale si confronta nella gestione dei due figli e per la morte della quale appare sinceramente affranto.
In questo senso, le interpretazioni dei due protagonisti sono decisamente pregevoli: Elizabeth Debicki e Dominic West definiscono le sagome dei loro personaggi con spessore, mostrando una maggiore attenzione alla sfera umana, emozionale, piuttosto che all’aderenza del profilo fisico, alla somiglianza esteriore che, invece, nella precedente stagione aveva sicuramente predominato e catturato l’attenzione (per Elizabeth Debicki, tuttavia, avvantaggiata da una notevole somiglianza di partenza, l’immedesimazione sfiora la perfezione).

Anche Imelda Staunton, nelle vesti della compianta Regina Elisabetta, è superlativa: probabilmente il suo personaggio, insieme a quello del principe Filippo (Jonathan Pryce) è quello che viene tratteggiato in modo più duro, ma giova ricordare che The Crown è pur sempre una rappresentazione, frutto dell’immaginazione di autori e produttori, che “giocano” a rielaborare situazioni e personaggi a puro scopo di intrattenimento, anche se in questo caso la base di partenza è tratta dalla realtà di un’Istituzione e di una famiglia.
Ottime le interpretazioni anche del duo Al-Fayed: Salim Dau e Khalid Abdalla danno vita ad un rapporto padre-figlio delicato e “vizioso” al tempo stesso, inoltre, come per il resto del cast, il lavoro sui dettagli e la somiglianza fisica è notevole.

In conclusione, non resta che attendere con viva partecipazione il finale di una serie TV senza dubbio ben fatta, che ha contribuito a dare avvio e risalto a Netflix anche come casa di produzione, indirizzandola al successo.
Appuntamento a Buckingham Palace il prossimo 14 dicembre.

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