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Il canto della fiducia che risuona a Natale

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La benedizione dei Bambinelli in Piazza San Pietro

Paolo Bustaffa – “L’atmosfera in cui viviamo oggi è così inquinata di diffidenza che rischiamo di restarne soffocati. Ma là dove spezziamo lo schermo della diffidenza, riusciamo a trovare una fiducia finora inimmaginabile. Abbiamo imparato, là dove troviamo fiducia, ad aprire l’animo nostro agli altri; abbiamo imparato ad avere illimitata fiducia rispetto a tutte le ambiguità in cui doveva muoversi la nostra azione e la nostra vita. Sappiamo che si può realmente vivere e lavorare soltanto con tale fiducia, la quale resta sempre un rischio, ma un rischio accettato serenamente”.
“Resistenza e resa”, da cui è tratto questo pensiero, è un libro da leggere e meditare anche oggi nei giorni di Natale che scorrono nel tempo dell’incertezza e della desolazione. Nelle lettere e negli scritti del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer, martire del nazismo, si riflette la luce delle stelle che a partire dal 1943 lo hanno orientato nel buio delle carceri prima di venire impiccato nel 1945 a Flossembürg. Oggi quelle stelle sono nel cielo scuro delle guerre, delle violenze e delle indifferenze.

Scrive Bonhoeffer: “Sappiamo che seminare diffidenza e alimentarla è una delle cose più condannabili, e che laddove è possibile bisogna rafforzare e promuovere la fiducia. Per noi la fiducia resterà sempre uno dei doni più grandi, più rari e più gioiosi della convivenza umana; essa emergerà sempre dallo sfondo buio di una necessaria diffidenza. Abbiamo imparato a gettarci totalmente tra le braccia di chi merita fiducia e a resistere a ogni costo alla bassezza”. Leggere oggi questi pensieri, leggerli avendo negli occhi le immagini di disperazione che vengono da molti popoli sconvolti dai conflitti o in fuga dal loro Paese è trovare un appiglio a cui attaccarsi per resistere al nulla, per ribellarsi al male.

Sembra un’impresa impossibile “ma là dove spezziamo lo schermo della diffidenza – ricorda Bonhoeffer – riusciamo a trovare una fiducia finora inimmaginabile”. E ciò che accadde nella notte a Betlemme quando risuonarono le parole dell’angelo: “Gloria a Dio…e pace in terra”. Era il canto della fiducia che si levava di fronte al rifiuto, alle porte chiuse, alle minacce del potente. Un canto che oggi si misura con il fragore della guerra e il mutismo dell’indifferenza e della diffidenza.

Un canto che ha vibrato nel cuore di Bonhoeffer prigioniero nel buio dell’umanità. Notti e tragedie si sono susseguite sempre unite dal filo nero del male, del chiudere gli occhi o voltare gli sguardi di fronte alla sua irruzione nel mondo.

È il canto della fiducia che risuona a Natale e continua nel cammino verso il futuro.

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