Redazione – Istituzioni unite con il fine della carità.
Accade a Piedimonte Matese dove la Caritas diocesana ha avuto “mandato” dalla locale tenenza della Guardia di Finanza e dal Comune di Alife a provvedere alla distribuzione di oltre 900 capi di abbigliamento invernali da poco dissequestrati.
Il sequestro del vestiario è avvenuto nel territorio di Alife, dove la grave irregolarità di una attività commerciale ambulante ha fatto scattare la denuncia e l’intervento dei militari.
Essendo il sindaco Fernando De Felice l’autorità civile con la responsabilità di seguire l’iter burocratico del caso, ha disposto che i beni dissequestrati trovassero una destinazione nuova: la collaborazione con il Tenente della Guardia di Finanzia Pasquale Cirelli e di questi con la Caritas diocesana nella persona del Direttore don Alessandro Occhibove ha concretizzato e formalizzato quanto auspica.
Questa mattina presso la Tenenza di Piedimonte Matese si sono recati il vicario generale della Diocesi di Alife-Caiazzo don Luigi De Rosa e don Occhibove per ricevere i numerosi capi di abbigliamento a cui la Caritas di Alife-Caiazzo nel giro di poco tempo provvederà a dare destinazione.
La collaborazione con le Caritas delle Diocesi di Teano-Calvi, di Sessa Aurunca ed altre in Campania o nelle Regioni vicine farà sì che l’abbigliamento a disposizione coprirà le esigenze di indigenti, stranieri, carcerati, così come già avvenuto quando da Piedimonte Matese, dove ha sede il guardaroba “Peter Pan” di Caritas, sono partiti beni di varia necessità.
Porte aperte anche alle Parrocchie e ai gruppi Caritas parrocchiali qualora avessero bisogno dei capi a disposizione.
“Il guardaroba non intende vestire soltanto di un abito coloro che lo ricevono, ma rivestire di dignità le persone e proteggerle , avvolgerle di attenzioni, di bene, far percepire loro il senso di protezione che la nostra vicinanza può dare”.
Poi aggiunge: “Il sequestro di questi capi e il loro successivo dissequestro trasforma un atto di illegalità in un segno di speranza che la collaborazione tra istituzioni è in grado di concretizzare per tanti fratelli e sorelle che attendono il nostro aiuto”, conclude don Alessandro.