Home Arte e Cultura Piedimonte. La "foto" della città ai tempi del Catasto Onciario, domani l'evento

Piedimonte. La "foto" della città ai tempi del Catasto Onciario, domani l'evento

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Nell’Auditorium San Domenico la presentazione del documento che arricchirà il patrimonio della Biblioteca Comunale

Si susseguono gli eventi del Maggio a Piedimonte. Dall’arte allo spettacolo, dalla formazione alla storia: dal 9 maggio si sono alternati eventi e rassegne curate dall’Assessorato alla Cultura della città,  che hanno coinvolto tanto gli studenti delle scuole cittadine quanto gli abitanti di Piedimonte interessati alla proposta primaverile.

Il Catasto Onciario di Piedimonte d’Alife prima del restauro

Domani sera (lunedì), alle 18.00, presso l’audotorium San Domenico, appuntamento con la storia per la presentazione del Catasto Onciario di Piedimonte d’Alife appena restaurato.
Si tratta di un documento “redatto” quando nel 1741 Carlo di Borbone tentò l’introduzione nel Regno di Napoli di un più moderno sistema di tassazione della proprietà e dell’industria. Chi pagava le tasse? Quai categorie di cittadini godevano di particolari privilegi? Quanti e quali beni erano di proprietà delle famiglie più ricche? Quanti residenti e quanti stranieri sul territorio? Sono le domande – che oggi ci appaiono curiose ma non lontane da altre forme di censimenti – a cui rispondono queste pagine di storia. Il catasto fu detto onciario perchè per la valutazione dei beni da sottoporre a tassazione venne introdotta l’oncia, un’antica moneta in uso nel Regno di Napoli fino agli aragonesi, ma che non circolava più.  La lettura di questo testo apre uno spaccato sul territorio e i patrimoni di Piedimonte d’Alife, ma in particolare sullo status economico di talune famiglie, o enti ecclesiali.
“Un tassello di storia mancante – spiega l’assessore alla Cultura Costantino Leuci – rientra a pieno titolo a far parte del patrimonio della nostra città. Il Catasto onciario, custodito presso la Biblioteca comunale, rappresenta la memoria, ma soprattutto le radici di un contesto socio culturale lontano da cui provieniamo. Con il suo recupero vogliamo rendere onore alla storia, ma rendere un servizio ai cittadini, agli studenti del territorio e agli studiosi che avranno il piacere di conoscerlo”.
A presentare l’evento lo stesso assessore Leuci. Gli interventi saranno affidati a Luigi Arrigo, direttore della Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino, a Rosario Niola il restauratore dell’opera e a Guido D’Agostino docente emerito dell’Università Federico II.

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