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Novità dalla scuola: i Bisogni educativi speciali

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Nuovi percorsi personalizzati per studenti svantaggiati. Un passo in avanti per la promozione umana dei giovani con difficoltà

bisogni educativi specialiLo scorso 6 marzo il Ministero dell’Istruzione ha emanato una Circolare che regola le modalità e le strategie d’intervento nei confronti di alunni con bisogni educativi speciali (BES). Questa Circolare rappresenta un momento fondamentale del processo d’integrazione scolastica che l’Italia sta portando avanti come una vera e propria battaglia a tutela dei diritti della persona e sulla base dei principi previsti dalla nostra Costituzione. Da sempre nella scuola ci sono stati insegnanti che hanno “preso a cuore” i loro allievi e li hanno guidati nel superare le molte difficoltà che la vita procura nella forma di disagio sociale, familiare, disabilità. Molti provvedimenti legislativi hanno regolato e favorito l’integrazione non solo dei disabili, ma anche degli alunni con disturbi specifici d’apprendimento (DSA), al punto da far diventare il nostro Paese un modello di riferimento per gli altri Stati europei. La Direttiva Bes del 27 dicembre 2012, cui la Circolare fa riferimento, estende il campo d’intervento e di responsabilità a quegli alunni, che, pur non avendo una certificazione della disabilità, presentano bisogni educativi speciali tra cui “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Questo comporterà l’attuazione da parte dei docenti di un percorso individualizzato e personalizzato, dando luogo al PDP, il Piano didattico personalizzato, in seguito all’osservazione e alla definizione del problema “sulla base di elementi oggettivi, ovvero di ben fondate considerazioni psico-pedagogiche e didattiche”. La gestione del problema è, inoltre, sottoposta a una rete organizzativa che vede coinvolti i docenti, le famiglie, l’Asl e il Centro territoriale di Supporto e quest’ultimo in qualità di interfaccia tra l’Amministrazione e la scuola, e tra le scuole stesse, per supportare lo sviluppo professionale dei docenti. Quel prendere a cuore che un tempo era ispirato dalla sensibilità del singolo docente diventa oggi, per legge, una “presa in carico” da parte dell’intera società.

Roberta Civitillo

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