Home Curiosità Migrandata Matese 2013. Bilancio positivo per la IV edizione del campo naturalistico

Migrandata Matese 2013. Bilancio positivo per la IV edizione del campo naturalistico

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Il monitoraggio dell’avifauna matesina ha riportato notevoli risultati dal punto di vista scientifico: oltre 2600 sono gli uccelli inanellati appartenenti a 36 specie diverse

di Noemi Riccitelli

Si era già parlato di Migrandata, il campo naturalistico di inanellamento dell’avifauna matesina, tenutosi dal 21 al 31 agosto 2013. Ad oggi, quando il campo si è ormai concluso, si può dire che è stato un successo e ha portato ottimi risultati. Nei dieci giorni di campo, coordinato dal naturalista matesino Giovanni Capobianco, molte sono state le attività che hanno consentito di rilevare ulteriori informazioni non solo relative al flusso migratorio dell’avifauna. Un grande susseguirsi di volontari, ornitologi, tirocinanti del corso di Scienze Naturali della Federico II e naturalisti provenienti da tutta la Campania e non solo che, spinti dal comune interesse per la natura, si sono dedicati attivamente al progetto, rendendolo un’esperienza unica e una preziosa occasione di studio. Infatti, una parte dei dati ornitologici raccolti verranno elaborati nell’ambito di una tesi di laurea che verrà discussa il 30 ottobre dalla studentessa Marilena Izzo.

Esemplare di Picchio Verde
Esemplare di Picchio Verde

Le attività scientifiche, condotte sotto la supervisione del responsabile scientifico Rosario Balestrieri, ornitologo ed inanellatore riconosciuto dall’ISPRA, hanno evidenziato il sensibile calo dell’attività migratrice nei pressi del lago Matese, nel primo periodo del campo, sopratutto per la specie rondine (Hirundo rustica). Nonostante ciò, il monitoraggio dell’avifauna matesina ha riportato notevoli risultati dal punto di vista scientifico: oltre 2600 sono gli uccelli inanellati appartenenti a 36 specie diverse. Tra queste, due specie degne di nota sono il Picchio verde, che riesce a nutrirsi anche di insetti nascosti sotto la corteccia grazie alla lunga lingua che arriva ad estroflettersi fino a 10 cm dalla punta del becco e il Falco Lodolaio, che durante una delle tante “rondinate”, nelle quali veniva a far visita al campo per predare le rondini, è entrato in rete sotto gli occhi stupiti dei responsabili e dei numerosi visitatori. La sua cattura rappresenta un dato importante poiché in Italia ne vengono inanellati mediamente solo 6 individui all’anno. Quest’anno il campo di ricerca scientifica Migrandata Matese è stato arricchito dall’attività di monitoraggio del flusso migratorio di rapaci sul Matese. L’attività, coordinata da Marco Basile, è stata portata avanti da 10 volontari, comprendenti soci ARDEA ed appassionati. Nonostante le avversità meteorologiche, deleterie per gli avvistamenti, quanto per la migrazione, sono state avvistate ben 11 specie di rapaci, tra migratori e non. Tra i primi annoveriamo i falchi di palude, i falchi pecchiaioli, il biancone, l’albanella minore; tra i secondi le poiane, i gheppi, i lodolai, gli sparvieri, un astore, i magnifici grifoni e la maestosa aquila reale. Queste ultime due osservazioni sono degne di nota. Infatti, i grifoni sono probabilmente individui abruzzesi che, come segnalato già in passato tramite le radiotrasmittenti appostegli sul dorso dai ricercatori abruzzesi, frequentano la zona del Matese. L’aquila reale avvistata, invece, era un individuo di due anni, quindi, non necessariamente nato sul Matese e colto durante i tipici spostamenti erratici giovanili. Inoltre, anche se non rapaci, sono stati avvistati frequentemente i corvi imperiali e i gracchi corallini. In totale, in quattro anni di monitoraggio, il campo naturalistico Migrandata Matese, in 37 giorni di attività ha inanellato 9383 individui di 52 specie diverse, censito oltre 90 specie e rilevato 3 specie nuove per il Parco Regionale del Matese. I numeri suggeriscono la parola chiave del campo-studio: successo. Evento quindi da tenere in considerazione affinchè possa crescere e progredire, contribuire inoltre alla formazione delle nuove generazioni.

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