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Lettera aperta al sindaco di Caserta Pio Del Gaudio: “La cultura non può andare in cassa integrazione”

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Pasquale Iorio, presidente dell’associazione Le Piazza del Sapere impegnata nella promozione culturale, espone al sindaco Del Gaudio le sue riflessioni sulla situazione stagnante della cultura nella città di Caserta

“Non so se il Sindaco di Caserta ha avuto modo di leggere l’intervento di ieri del prof. Guido Trombetti sul Il Mattino, dal titolo: “La cultura può salvare il Mezzogiorno”. E’ molto istruttivo e sembra descrivere appieno la situazione stagnante della città di Caserta.pasquale-iorio-piazze-sapere
Infatti, da tempo l’amministrazione comunale è senza guida in materia di scuola e sapere. Non so cosa aspetti il sindaco ad assegnare la delega rimasta vuota dopo le dimissioni di Felicita De Negri. Di certo non possiamo permetterci il lusso di temporeggiare per oscure manovre politiche. Una volta tanto sarebbe utile fare scelte coraggiose per individuare competenze e motivazioni forti in un settore strategico della vita civile e sociale del comune capoluogo.
Da tempo come rete delle Piazze del sapere abbiamo avanzato la proposta di costruire una governance con un Forum permanente della cultura e della conoscenza capace di coinvolgere la città (a partire dal ricco tessuto di associazioni e talenti disponibili). Su questi temi è utile coinvolgere in primo luogo il consiglio comunale, le forse politiche e sociali della città. Come sostiene il prof. Trombetti in situazioni difficili non vi può essere rinnovamento senza la partecipazione consapevole dei cittadini, senza “uno sforzo collettivo che apra una nuova stagione di collaborazione”. Occorre fare sistema, massa critica per costruire sinergie tra accademia e istituti scolastici, società civile e mondo del terzo settore, del lavoro e delle imprese. E’ proprio quello che manca. Certamente non basta accontentarsi di grandi eventi, spesso effimeri, come quelli del Forum Internazionale e del periodo estivo, che non lasciano traccia nella vita economica e sociale. E’ un modo di utilizzare le risorse che arrivano dall’alto senza programmazione e senza coinvolgere nessuno.
Di fronte al quadro desolante nel quale la cultura viene lasciata come se fosse finita “in cassa integrazione”, con strutture e beni che continuano a rimanere in stato di degrado o sottoutilizzazione, occorre uno scatto di consapevolezza per fare scelte nuove. E’ un lusso che non possiamo permetterci.
Anche l’Università è chiamata a svolgere un compito diverso per creare un ponte tra saperi,competenze e forze motrici dello sviluppo sul territorio, di integrazione tra istruzione e alta formazione con il mercato del lavoro, di apprendimento permanente.
Sempre più queste scelte diventano prioritarie, anche a fronte di risorse che diventano scarse. Occorre una diversa volontà e capacità di affrontare le emergenze per dare priorità a quelle dirette alla piena valorizzazione del ricco patrimonio di beni storici e culturali, di quei beni che possono diventare comuni e di pubblica utilità, grazie anche ad azioni di sussidiarietà e di collaborazione con i cittadini e le associazioni di volontariato attive sul territorio.”

Pasquale Iorio
Le Piazze del Sapere

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