Sono ritornati nella Cattedrale di Alife i gruppi di preghiera Fra Umile Fidanza per la consueta giornata in memoria del frate francescano originario della vicina frazione di Calvisi, nel comune di Gioia Sannitica: qui annualmente convengono centinaia di fedeli per l’omaggio alla sua tomba, non senza aver partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Valentino Di Cerbo, vescovo di Alife-Caiazzo.
Questa mattina, i gruppi provenienti da tutta la Campania, hanno gremito la Cattedrale, accompagnati da numerosi sacerdoti assistenti, dalla guida spirituale don Cesare Tescione e dal direttore dott. Assuntino Piegari.
È stato quest’ultimo a rivolgere a tutti i presenti un saluto di benvenuto prima della messa, a ricordare il significato di questa giornata “in memoria” e in particolare a sottolineare il valore della preghiera che i gruppi, in vario modo, animano nei luoghi di provenienza.
“Essere cristiani che danno voce a Dio, che prestano alla Sua parola con gesti di fraternità e carità, alla maniera di Fra Umile” è stato l’invito di Mons. Di Cerbo durante l’omelia, ricordando come la missione di ciascun cristiano, ispirato alla parola di Dio, trova modello anche nella vita di coloro che si sono fatti “strumento nelle Sue mani per donare ai fratelli l’amore del Padre” così come è stato per il fraticello che oggi raccoglie intorno a sé, nella preghiera, centinaia di fedeli.
Ispirati alla carità di Fra Umile, i gruppi, al momento dell’offertorio hanno donato numerosi cesti con beni alimentari da destinare a persone bisognose.
L’immagine di una Chiesa che cresce, ispirata alla figura di Fra Umile, è la notizia della costituzione di un nuovo gruppo di preghiera, a Firenze, ispirato al francescano, come ha annunciato don Cesare Tescione alla fine della Celebrazione aucaristica.
Distanze che dilatano, oltre i confini regionali, la devozione comune a Fra Umile “Perchè lui stesso ci ispira ad assere uno in Cristo attraverso i sacramenti, facendo dell’eucarestia la fonte di conversione del cuore per ciascuno e per i fratelli che sono nel mondo”, come ha sottolineato Di Cerbo nell’omelia.
Al termine della messa la benedizione e distribuzione dei pani, in segno di comunione fraterna tra i fedeli.
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