Home Chiesa e Diocesi Don Pasqualino, un trasferimento meditato. Il 18 novembre l’arrivo ufficiale ad Alife

Don Pasqualino, un trasferimento meditato. Il 18 novembre l’arrivo ufficiale ad Alife

In occasione delle Cresime ad Alvignano, il vescovo Mons. Di Cerbo ha spiegato alla comunità locale le ragioni del trasferimento di don Pasqualino in Cattedrale

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Si susseguono i messaggi auguri a don Pasqualino Rubino per la nomina a parroco della Cattedrale di Alife; sui social o per strada sono davvero molti a manifestargli affetto, tanto gli alifani che si preparano ad accoglierlo, quanto i parrocchiani di San Pietro e Paolo ad Alvignano non senza il dispiacere di non averlo più tra loro dalla prossima settimana: aver seminato con cura significa tutto questo, lasciare che altri curino i fiori ed altri ancora ne vedano i frutti…
Non avere radici, per un sacerdote, corrisponde a vivere la missione alla maniera di Gesù, la sequela secondo la logica del Vangelo, dunque senza avere dove “posare il capo”, ma condividendo con gli amici di strada esperienze di preghiera, di amore, di servizio…
Quella di don Pasqualino in Cattedrale, una nomina pensata da circa un anno, poi la decisione del Vescovo di coprire personalmente il ruolo di parroco in ad Alife, lasciando che la comunità di Alvignano avesse ancora il suo sacerdote per crescere insieme e poi, matura, arrivare a questo momento.
Così il Vescovo lo ha spiegato, raccontandosi alla comunità alvignanese in occasione delle Cresime celebrate in parrocchia domenica 28 ottobre: “Una decisione sofferta, quella dello spostamento di don Pasqualino, ma necessaria”.

Il compimento dei 75 anni per ogni vescovo corrisponde ad una lettera di dimissioni inviata al Papa, e così è stato anche per Mons. Di Cerbo lo scorso settembre; da qui, la necessità di dare stabilità alla parrocchia-cattedrale di Alife e di confermare la scelta meditata da tempo, ricaduta su don Pasqualino. “Non vi nascondo che ho sofferto anche io sapendo che vi avrei dato un dispiacere; un Vescovo tuttavia è chiamato a compiere talune scelte affidando poi tutto nelle mani del Signore… Ho apprezzato molto la maturità della vostra comunità, che si è rivelata e manifestata in questa circostanza, frutto anche del bene che il vostro parroco ha seminato. Devo ringraziarlo, don Pasqualino, perché è un prete obbediente, e i preti obbedienti sono quelli che pregano con il vescovo per trovare insieme la soluzione migliore per annunciare il Vangelo ai fratelli”.

Poi la missione e l’impegno affidati da Mons. Valentino Di Cerbo ai parrocchiani di San Pietro: “Don Alessandro, Il parroco che arriverà ad Alvignano è giovane, e con lui ci sarà un altro giovane sacerdote – don Francesco – a dargli una mano il sabato e la domenica. Ve lo affido perché ne abbiate cura: noi preti siamo come la gente che ci ha accolto la prima volta! Sono quelle relazioni ad insegnarci come essere sacerdoti, perché nella nostra missione non è solo questione di studi teologici… E allora andiamo avanti! Sono molto fiducioso che questa parrocchia troverà la sua strada per continuare ad essere la bella famiglia che è sempre stata e che in questi anni è molto cresciuta”.

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