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“Vicini a chi soffre e grati a chi cura”, il vescovo Valentino per la Giornata del Malato

Presso la Cappella dell'Ospedale di Piedimonte Matese celebrata dal vescovo Valentino Di Cerbo e concelebrata dal cappellano don Eusebio Swiderek e don Vittorio Marra, parroco di Santa Maria Maggiore. A seguire, il corteo nei vari reparti del Nosocomio

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Michele Martuscelli – Parole di incoraggiamento e di riconoscenza quelle pronunciate dal vescovo, mons. Valentino Di Cerbo, verso tutti gli operatori del settore sanitario, con un riferimento al volontariato in genere, lunedì 11 febbraio, nella Cappella dell’ospedale “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese. Vicinanza verso quella scienza medica “incarnata” nel mondo della sofferenza ma anche del conforto.
Così la comunità diocesana di Alife – Caiazzo ha garantito la propria testimonianza con la Messa presieduta dal vescovo Di Cerbo e concelebrata dal cappellano don Eusebio Swiderek e da don Vittorio Marra, parroco di Santa Maria Maggiore. Il Vescovo non ha voluto far mancare la sua vicinanza pastorale in una fase tra le più delicate nella gestione della struttura pubblica, alle prese con costanti criticità ma anche grazie alla professionalità di eccellenze del settore medico-sanitario. A nome degli operatori è intervenuto il dottor Giuseppe Buompane, presidente dell’Associazione Medici in ambito diocesano.

Come ogni anno, la Giornata Mondiale del Malato è stata l’occasione per riflettere e pregare per tutti coloro che ogni giorno fanno i conti con la malattia (malati, famiglie, medici, operatori socio-sanitari): “Il Papa ci esorta a portare i segni di Gesù”, afferma il Vescovo, richiamando la Lettera del Pontefice in occasione della XXVII Giornata Mondiale del Malato, “a toccare quel mantello di Misericordia e di conforto in riferimento alla Parola  del Vangelo di Marco (6,53). Una “Presenzaitinerante come il Volto del Santissimo, che è stato portato in processione tra i reparti dell’Ospedale. Presente anche un folto gruppo di giovani del Catecumenato della parrocchia di Santa Maria Maggiore.
Nelle diverse parrocchie questa Giornata è stata celebrata destinando un pensiero speciale a chi è immerso nella sofferenza e costretto a convivere con la malattia, perché possa conservare la forza di accettarla sempre, momento suggellato dal sacramento dell’Unzione degli infermi.

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