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Gran Concerto Bandistico “Città di Ailano”, la crisi musicale da Coronavirus non frena il genio e la creatività; presto degli inediti sul web

Come il Covid19 e le misure anticontagio hanno fermato la stagione artistica della storica banda musicale del Matese. Quaranta elementi tra cui giovani musicisti in attesa del contratto stagionale che quest'anno non ci sarà

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Grazia Biasi – Suona un’altra musica per lo Storico pluripremiato Gran Concerto Bandistico “Città di Ailano”.
Tempo di Covid, tempo di crisi per il mondo della cultura, dello spettacolo, delle feste di piazza.

Un indotto, quello in cui si inserisce l’attività artistica della nostra banda matesina, completamente fermo in attesa della prossima stagione di eventi che sarà soltanto nel 2021: non ci sarebbero soluzioni al momento per consentire esibizioni, a meno che non si tratti di eventi a numero chiuso, a pagamento, eventi di nicchia riservati… Tuttavia una sorpresa, per gli amanti di questo genere di musica è previsto mensilmente già a partire da fine giugno, tramite il web con l’esecuzione di alcuni inediti.

Ma una banda, fondamentalmente, è per la piazza, è per portare l’acume musicale italiano tra la gente; e quale migliore occasione restano le feste patronali, prevalentemente d’estate, per questo connubio di popolo e grandi opere, di piccoli uomini in silenzio ad ascoltare e i Grandi uomini reinterpretati dai ‘maestri di musica’ sul palco!
Non c’è festa di santo patrono al Sud, che non porti il passaggio, in diverse ore del giorno, di questo drappello di uomini e donne in divisa, con bella sorpresa negli ultimi decenni di vederne “ringiovanite” le file.

Abbiamo condiviso questa riflessione con il M° Giovanni Covelli, direttore artistico del Gran Concerto Bandistico “Città di Ailano” che oltre a tenere le pubbliche relazioni per conto dell’Associazione culturale musicale in cui si inserisce l’attività concertistica della Banda, suona il flicorno soprano tra i 40 musicisti che la compongono.
“Saremo l’ultimo comparto che ripartirà in Italia”, spiega, “saremo gli ultimi come sempre, perché in Italia si fa presto a penalizzare la cultura”.
Una consapevolezza che da più parti nel Paese si solleva tra polemiche e speranze di chi vive di musica, di spettacolo, di piazze, di gente e “di quello campa” sottolinea Covelli.

“Abbiamo assistito all’imbarbarimento della vera cultura musicale a vantaggio di un mercato basato sul facile ascolto, su una visione dell’arte filtrata dai talent e non da chi – con competenza – porta avanti in Italia una delle sue migliori tradizioni, con l’ormai convinzione – da parte dei più giovani – che quella sia la strada del successo, che quella sia la sola  e la migliore musica…”.

L’Italia un passo indietro rispetto ad altre nazioni come Germania, Regno Unito, Stati Uniti d’America dove la musica d’orchestra, dove le bande sono baluardo di vera conoscenza musicale, pilastri della storia artistica di un paese, contesti di sperimentazioni e contaminazioni artistiche…

Il pensiero e la preoccupazione del maestro Covelli sono soprattutto per i giovani musicisti della banda di Ailano, “per quei ragazzi da poco diplomati, senza ancora un lavoro stabile (mentre molti strumentisti svolgono il lavoro di docenti di materie musicali nelle scuole pubbliche o private, ndr), che contavano sul lavoro stagionale dei nostri concerti in programma: per un figlio di famiglia, questa piccolo ma sicuro sostegno economico è motivo che alimenta la speranza, la passione per il lavoro e per il suo futuro. In questo momento non è così, e con tutti loro condividiamo il dramma di questo tempo fermo”.

Il 19 gennaio 2020 è stata la prima e l’ultima esibizione della stagione 2020 per la Banda di Ailano con il significativo evento che ha visto il passaggio di testimone tra il Maestro direttore d’orchestra e compositore Nicola Hansalik Samale e il noto maestro Vincenzo Cammarano: “nell’auditorium comunale di Ailano, dove solitamente ci esibiamo durante l’inverno e dove proviamo in vista degli eventi estivi, c’è stata la suggestiva cerimonia, dopodichè, fermi tutti, mentre avevamo già contratti firmati e considerevoli spese sostenute proprio in vista di questa stagione concertistica, incluso il rinnovo delle divise, la sistemazione degli strumenti di proprietà dell’Associazione e del mezzo di trasporto che ci consente di spostare la mole di materiale a nostra disposizione; senza contare tutto il materiale promozionale già realizzato e in parte distribuito….”.

È un lungo elenco di spese che ci sottopone il Maestro, che per un po’ ci astrae dalla poesia della ‘vita da banda’, ma ci dice anche la realtà, la concretezza e il dietro le quinte di questo mondo.
“Sono numerose le spese che gravano sulla nostra Associazione culturale anche quando non siamo in trasferta: rimborsi spesa per i musicisti in occasione delle prove, paghe e contributi fiscali per i concertisti, pranzi e cene…”.

Tuttavia nel triste bilancio di questi mesi di quarantena e rigide restrizioni sui contatti sociali, viene fuori anche la bella solidarietà manifestata dai Comitati festa, Pro Loco,  Enti e Comuni di Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Lazio… che avevano già stipulato contratti con la Banda di Ailano promettendo di posticipare gli stessi impegni assunti quest’anno alla prossima stagione di eventi.  “Sappiamo di poter contare su questa parola per la fiducia e il legame rafforzato negli anni con numerosi amici sparsi ovunque che apprezzano la nostra Banda e ci attendono sempre con tanto entusiasmo…”.

Lo Storico pluripremiato Gran Concerto Bandistico ‘Città di Ailano’ gode ormai di una consolidata fiducia, merito della professionalità e della creatività dei suoi 40 elementi, sempre selezionati con cura, puntando sulla passione, sull’entusiasmo dei musicisti che ne vogliono far parte (vengono da Chieti, Salerno, Avellino…). Una storia, quella del complesso matesino che inizia già alla fine del 1800 ma che nel 1904 è di fatto costituito e poi rifondato nel 2005 con la guida del famoso maestro Samale.
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Clicca qui per ascoltare una recente esecuzione “a distanza”.

Sono tra le 80 e le 90 le “uscite” della Banda di Ailano nella stagione che va da marzo ad ottobre, dai venerdì santo a San Francesco (con qualche eccezione a novembre), in un andirivieni di feste e di festival con l’orgoglio di portare nelle regioni italiane un patrimonio unico, di valore inestimabile come quello della produzione artistica del Bel Paese.
Li nomina tutti, o quasi, il prof. Covelli: Puccini, Rossini, Verdi, Paganini, Scarlatti….li pronuncia tutti d’un fiato, fino a posarsi sul nome tanto caro ad ogni maestro di banda: Alessandro Vessella, il musicista di Alife. Qui la riflessione si apre con orgoglio sulle origini locali di un uomo le cui trascrizioni di opere classiche per banda, sono accurato oggetto di studio in Italia e all’estero, ma anche con delusione per il mancato omaggio e riconoscimento da parte del territorio ad un uomo di questo calibro celebrato meglio in altri luoghi (il prof. Covelli, docente presso il Liceo Musicale Galilei di Piedimonte Matese, recentemente in un lavoro multidisciplinare ha presentato ai suoi ragazzi, per una esecuzione, le partiture per Banda trascritte da Vessella sulla musica di Giuseppe Verdi).

 La novità in tempo di Covid19 
La crisi non ferma la creatività, non arresta la voglia di essere ambasciatori di vera musica e di arte…e di italianità.
L’idea è del maestro Nando Scatolino, anch’egli membro della Banda, che conserva una preziosa serie di antiche marce, mai eseguite, a cui per la prima volta daranno fiato i musicisti della Banda di Ailano: suonando ognuno dalla propria casa, comporranno dei video che mensilmente saranno trasmessi tramite web: “un modo – conclude il maestro Covelli – per omaggiare la musica italiana e per omaggiare i nostri sostenitori, che speriamo aumentino e ci supportino nella nostra missione…”.

 

1 COMMENTO

  1. Salve Giovanni, una catastrofe mai vissuta, una tragedia quella che stiamo
    vivendo, la vostra forza di volontà e di gridare, e soprattutto di continuare a regalarci musica vera, sta’a dimostrare la voglia di esistere. Mi unisco alla vostra musica, anche se, purtroppo, solo virtualmente.
    Un caro abbraccio al mio amico
    Giovanni.

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