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Covid19 / Variante Delta. Appello dell’Asl ai cittadini dell’Alto Casertano: è urgente vaccinarsi

Con una nota del 28 giugno, il direttore del Distretto Sanitario, Dr. Antonio Orsi, ha sollecitato i Sindaci dell'Alto Casertano a promuovere la campagna vaccinale: l'arrivo della variante Delta, registrata anche in Campania, rischia di generare una nuova ondata di epidemia

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La variante Delta si fa strada in Italia. L’appello delle Istituzioni è: vaccinarsi per essere assicurati contro il rischio di ammalarsi. Frenare il virus (quello ormai noto ai laboratori scientifici) significa rallentare la possibilità che si sviluppino nuove varianti e nuovi contagi.

Anche il Distretto sanitario n.15 a cui fanno capo i comuni dell’Alto Casertano ha richiamato l’urgenza della vaccinazione e di accelerarne i processi, seppur i casi siano ormai pari allo “zero” in quasi tutti i centri, con poche e rarissime eccezioni: con una comunicazione a firma del Direttore Antonio Orsi, ai Sindaci del territorio è stato chiesto “di intervenire con le modalità che si riterranno opportune, a sensibilizzare le persone che seppur registrate non si presentano all’appuntamento , ma soprattutto di facilitare l’adesione alla popolazione ancora non registrata”. Il problema, segnala il Dr. Orsi del Distretto n.15 è “il rischio concreto di dover affrontare una ulteriore fase pandemica, innescata dalla nuove varianti del Covid-19”.

Preoccupa la variante del Covid19, la Delta, che ha avuto in India il suo primo centro di incubazione e diffusione; in più Paesi tornano misure restrittive che si pensava di avere ormai alle spalle: preoccupazioni in Israele, uno dei primi Paesi liberi da mascherine, e così in Australia dove Sidney e altri centri sono tornati in lockdown; in Europa, la Spagna resta uno dei paesi maggiormente sorvegliati insieme all’Inghilterra, primo tra gli Stati del Vecchio continente a registrare un’impennata dei casi “Delta”.

L’invito delle autorità e dei governi regionali in Italia perciò è stato nuovamente quello di  vaccinarsi, seppur il passaggio in zona bianca di tutte le Regioni (il Ministro speranza ha firmato da pochi giorni un nuovo Decreto) e quindi il ritorno dei contatti sociali e l’alleggerimento di alcune misure precauzionali potrebbe rivelarsi una debolezza in questa nuova fase di contagi.

Ieri in Italia (mercoledì 30 giugno) si sono registrati 50.441 positivi per Covid-19, 2.383 in meno rispetto al giorno precedente (29 giugno). Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 4.259.909, con un incremento – stimato nella giornata di ieri – pari a 776 (fonte Istituto Superiore di Sanità).

 Vaccini. A che punto siamo? 
Per quanto riguarda invece l’andamento delle vaccinazioni, rispetto a maggio, quello appena trascorso è stato un mese con risultati di poco superiori rispetto ai più grandi numeri che ci si attendeva: da 15.027.312 somministrazioni, si è passati a 16.004.287, sintomo di un’Italia che rallenta la sua corsa al Vaccino. Campagne mediatiche avverse e l’ultima decisione di non somministrare la seconda dose di Pfitzer alla popolazione con età inferiore ai 60 anni a causa dei (presunti) rischi per la salute, non hanno giovato al sereno prosieguo della campagna vaccinale; sulla situazione pesa anche l’arrivo dell’estate e le numerose partenze degli italiani per le vacanze con conseguente rinvio della vaccinazione.
 Un po’ di numeri per fare il punto della situazione. 
Rispetto alle 55.304.622 dosi finora disponibili in tutta Italia (37.404.671 di Pfizer/BioNTech, 10.408.068 di AstraZeneca, 5.445.337 di Moderna e 2.046.506 di Janssen), ne sono state inoculate il 92,6%. La Lombardia presenta il maggior rapporto tra somministrazioni e dosi fin qui consegnate con il 95,2%. Seguono Puglia (94,7%) e Marche (94%). La Regione che ha fatto registrare il numero maggiore di somministrazioni (8.964.900) in termini assoluti è la Lombardia, davanti a Lazio (5.176.733) e Campania (4.933.512).

 L’andamento dei contagi 
Ieri la Campania risultava la regione con il maggior numero di incrementi positivi (per un totale di 8.123 positivi), mentre la Lombardia la regione con il maggior numero di casi positivi con 10.474 cittadini contagiati.
A seguire: 5.101 in Calabria, 4.575 in Veneto, 4.031 in Sicilia, 3.068 nel Lazio, 2.950 in Emilia-Romagna, 2.938 in Puglia, 2.316 in Sardegna, 1.810 in Toscana, 1.287 nelle Marche, 875 in Abruzzo, 834 in Piemonte, 727 in Umbria, 657 in Basilicata, 192 in Friuli Venezia Giulia, 163 nella Provincia autonoma di Bolzano, 146 in Liguria, 77 in Molise, 62 nella Provincia autonoma di Trento e 34 in Valle d’Aosta.

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