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Alvignano. Ancora roghi nel bosco di Selvapiana, area incontaminata e habitat naturale per numerose specie animali

L'area comunale è stata interessata da quattro tentativi di incendio negli ultimi 15 giorni: il sindaco Angelo Di Costanzo invita la popolazione a collaborare

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Foto Google: uno degli accessi sterrati che conducono nel bosco

Ancora incendi nel bosco di Selvapiana ad Alvignano; siamo ormai al quarto tentativo nel giro di quindici giorni, ieri pomeriggio, infatti, i piromani sono tornati al lavoro, perchè sembra ormai accertata la natura dolosa dei roghi.
Fitta macchia boschiva, di proprietà comunale, percorsa da strade interne con poche abitazioni private appena al di fuori dell’area: a Selvapiana sono presenti in gran parte lecci (che caratterizzano numerose altre zone boschive del territorio) ma anche querce e cerri di grandi fusti. Siamo a poca distanza dalla Strada Telesina, ma molto vicini al fiume Volturno per cui il danno ambientale che ne deriva in questo momento è anche ai volatili che fanno di questa suggestiva area un naturale e sicuro habitat; lo stesso si può dire per anfibi, insetti e altre specie necessarie all’ecosistema.
I roghi hanno riguardato la zona di bosco che di recente il Comune di Alvignano ha provveduto a ripulire di sterpaglie e di quel sottobosco che cresce spontaneo ma che proprio a causa della siccità diventa motivo di rischio maggiore; il vantaggio in questo caso è stato che trattandosi di un’area già pulita, le fiamme non hanno attecchito su facile combustibile. Particolare che tuttavia non cambia la pericolosità del gesto e il rischio per un’area importante dal punto di vista paesaggistico.
Già nei giorni scorsi, il sindaco Angelo Di Costanzo oltre a condannare il gesto, tramite i social aveva comunicato di aver esposto denuncia contro ignoti e chiesto ai cittadini la massima collaborazione, soprattutto quelli residenti nella zona interessata al fine di controllare movimenti sospetti e segnalarli alle autorità competenti.

IL danno all’ambiente diventa ferita per la comunità che vede morire e sparire un segno identitario del luogo, un bene secolare destinato anche al futuro di questi luoghi; spesso la miglior tutela dei luoghi (dalle piazze alle strade, dai parchi pubblici ai luoghi più ameni) è garantita dalla presenza dei cittadini, dal viverli e dal goderli: esserci diventa la prima forma di difesa contro chi in maniera incontrollata si autorizza “padrone” di un bene collettivo.

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