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Padre Massimo Tunno saluta, “grazie a questa Diocesi: non mi sono mai sentito un prete forestiero”

Intervista con Padre Massimo Tunno che lascia Santa Maria Occorrevole dopo nove anni, di cui sei riservati alla formazione dei Novizi. Per il calo delle vocazioni, il prossimo anno il Convento non sarà casa di formazione, ma solo comunità di frati

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Padre Massimo Tunno ofm, dopo nove anni trascorsi nel convento francescano di Santa Maria Occorrevole a Monte Muto, in queste ore ha lasciato Piedimonte Matese per una nuova missione: dopo un periodo di riposo in famiglia nella sua Puglia si trasferirà a Casacalenda (CB) presso l’eremo di Sant’Onofrio in una piccola fraternità dedita all’accoglienza ma anche al servizio pastorale (sarà infatti viceparroco). Come lui anche padre Teofilo Iasenza, residente a Piedimonte Matese da meno tempo, è stato trasferito; nuova destinazione per lui è il Convento di San Francesco da Paola a Monopoli (BA).

A Padre Massimo si lega una significativa esperienza: oltre ad essere stato negli ultimi sei anni Maestro dei Novizi qui a Santa Maria Occorrevole che fin dal 1981 è sede del noviziato (dapprima riservato solo alla Provincia napoletana, poi esteso alle altre Province francescane del Sud), è anche il Maestro con cui si ferma temporaneamente il percorso formativo dei giovani frati in questa casa; la diminuzione delle vocazioni ha imposto la scelta, dopo attenta riflessione da parte dei Superiori, di sospendere per l’anno 2022/2023 il noviziato nel Matese destinando i soli due giovani del Sud impegnati in questo cammino di discernimento al Convento della Verna (AR), un’altra delle quattro sedi di noviziato francescano distribuite in Italia oltre a quella di Mezzolombardo (TN) e al Convento di San Damiano ad Assisi.

Alla vigilia della partenza ne abbiamo parlato direttamente con Padre Massimo in una lunga chiacchierata mossa tra la riflessione sul calo delle vocazioni; la storia del Convento di Santa Maria Occorrevole a cui si guarda non solo per la bellezza e la riservatezza del luogo ma anche per i santi che l’hanno abitato primo fra tutti San Giovan Giuseppe della Croce, pertanto resta nella memoria collettiva e nelle scelte dei Superiori luogo privilegiato dalla famiglia francescana; sul valore della famiglia nella scelte di fede dei giovani. Lui ha rassicurato: non è la prima volta che a Monte Muto è sospeso il noviziato, e nonostante si riduca il numero dei giovani verso la vita sacerdotale e religiosa – “Quando io sono stato novizio ad Assisi nel 1994/1995, eravamo in totale 75; quest’estate al termine del corso di esercizi spirituali nella città di Francesco c’erano 12 novizi italiani e 14 di provenienza estera tra cui la Terra Santa, l’America Latina e l’Africa” – si alimenta la speranza di un tempo nuovo e diverso in cui anche la formazione riservata loro si coniuga con le attese, le domande e le esigenze mutate dei giovani chiamati da Dio e in cerca di Dio. “Cogliere le peculiarità e l’originalità di ciascuno: non mettiamo loro addosso nessuno abito”, ma totale apertura al dialogo, ad un diverso legame tra giovani e formatori: “Cercano un confronto più aperto”, spiega Padre Massimo. Abbiamo poi parlato di famiglia che il francescano ha definito “il primo noviziato” dove si impara il confronto, il dialogo, l’obbedienza ma anche la difficile esperienza contemporanea di giovani frati cresciuti in famiglie dove è forte il dolore per una separazione e dove il supporto dei genitori viene meno.

Parole di gratitudine rivolte alla Diocesi di Alife-Caiazzo: “Bella esperienza di collaborazione e di conoscenza non solo con i Vescovi, con i preti ma anche con le persone alle quali ho voluto bene e dalle quali mi sento immeritatamente ricambiato”.

Gli ultimi giorni di permanenza al Convento sono stati per padre Massimo un importante momento di sintesi perché intorno a lui si è stretto l’affetto e la riconoscenza delle tante persone incontrate, sostenute, aiutate in questi anni attraverso quella missione fatta giorno di accoglienza e ascolto che tradizionalmente non viene meno in un luogo santo come quello di Monte Muto.

In vista della partenza di Padre Massimo e dei Novizi al termine del loro anno formativo, non ha fatto mancare il suo saluto e parole di sincera gratitudine il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli che lo scorso 8 agosto ha celebrato la Messa con l’intera fraternità di Santa Maria Occorrevole (foto in basso) guidata dal padre guardiano Gennaro Russo. In un clima di grande familiarità costruito con i francescani sin dal suo arrivo in Diocesi poco più di un anno fa, Mons. Cirulli ha espresso vicinanza ai giovani che si apprestano a proseguire il loro cammino formativo ringraziandoli per la presenza e la partecipazione ai momenti celebrativi diocesani dove è tradizione che i Novizi di Santa Maria Occorrevole prestino il loro servizio liturgico all’altare; riconoscenza per il loro formatore Padre Massimo ma anche per Padre Gennaro e Padre Teofilo la cui presenza in numerose parrocchie della Diocesi è stata sempre vissuta con generoso spirito di servizio e di collaborazione per la crescita della Chiesa.

Leggi  l’intervento di Padre Gennaro Russo, padre guardiano a Santa Maria Occorrevole. CLICCA QUI

 

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