Allarme Mandragora: anche l’ASL Caserta si muove dopo i casi di intossicazione registrati nel napoletano: sono una decina quelli ufficiali ma non è detto che molti altri avrebbero potuto ingerire le foglie verdi della pianta tossica scambiata per comuni spinaci. Anche nei Pronto Soccorso dell’Asl Caserta sono in corso accertamenti su pazienti ricoverati con sintomi simili a quelli del napoletano. Al momento le autorità sanitarie competenti sono al lavoro per rintracciare i lotti di verdura già commercializzata, ma nel frattempo l’Azienda Sanitaria Locale invita la popolazione al consumo di spinaci surgelati vietandone invece l’uso nelle mense scolastiche (SCARICA IL COMUNICATO DELL’ASL).
La bontà e la qualità di verdure fresche, caldamente raccomandata, e sinonimo di sicurezza alimentare sulle tavole delle case degli italiani si scontra con una inaspettata quanto pericolosa azione di commercializzazione su cui ci saranno le dovute indagini.
I sintomi da intossicazione e come riconoscere la pianta. I casi di intossicazione, riferiscono gli esperti, avvengono di frequente perché la si scambia facilmente con altre piante commestibili. I sintomi provocati dall’assunzione delle foglie sono sonnolenza, confusione mentale, fino al coma” e ancora “midriasi pupillare e visione offuscata, tachicardia, secchezza delle fauci, nausea, vomito, aumento della temperatura corporea e addirittura la morte. Pur somigliando fortemente alle foglie di spinaci, la Mandragora si presenta con fiori di un blu pallido e frutti gialli una volta matura; le sue lunghe radici possono raggiungere il mezzo metro e a differenza delle foglie inodore degli spinaci, questa emette un forte cattivo odore.