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Il 14 ottobre la dedicazione della Cattedrale: significato di un momento pastorale e teologico

Alle 19.00 ad Alife la Celebrazione presieduta dal vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli; il Vescovo annuncerà il Giubileo diocesano per il Millenario di Santo Stefano Menicillo

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Ricorre venerdì 14 ottobre la Dedicazione della Cattedrale di Alife, la chiesa madre della Diocesi; il luogo da cui ogni Vescovo alla guida di una Chiesa diocesana insegna, indica la meta, offre prospettive di Vangelo al suo popolo. La comunità diocesana di Alife-Caiazzo si ritroverà con il suo pastore, Mons. Giacomo Cirulli, alle 19.00 per la celebrazione della Messa a rinnovare l’unità, la sinodalità, la comunione che si è chiamati a vivere insieme vescovo, sacerdoti, diaconi, religiosi, fedeli laici…
La coincidenza di questa data con l’inizio del nuovo anno pastorale, fa sì che la il momento d’incontro diventi anche motivo per guardare in prospettiva il cammino della Chiesa locale e di accogliere dal Vescovo indicazioni pastorali. Venerdì prossimo, inoltre, Mons. Cirulli annuncerà il Giubileo diocesano in occasione del Millenario della morte del vescovo Santo Stefano Menicillo (Macerata Campania, 935 – Caiazzo 29 ottobre 1023), patrono della Diocesi con San Sisto I, che avranno inizio il prossimo 29 ottobre per la durata di un anno.

 Dedicazione della Cattedrale. Il significato 
Evento storico ed evento spirituale si fondono nell’unica celebrazione – la Dedicazione –  che supera il valore di anniversario per confermare invece quello pastorale e teologico che esso rappresenta e rimane immutato: la Cattedrale è il “luogo in cui si siede” il vescovo perchè vi è posta la càthedra cioè il seggio, quello su cui tradizionalmente sedevano coloro che svolgevano un magistero e ricoprivano un riconosciuto ruolo di insegnamento… Nel linguaggio e nell’esperienza cristiani la cattedra indica il seggio episcopale, posto al centro del presbiterio, da cui il vescovo presiede la liturgia, spiega la Parola di Dio, parla alla sua comunità, benedice in nome di Dio… La cattedrale, l’ecclesia cathedralis, è dunque la «chiesa del vescovo», dove egli convoca la Diocesi (le persone) intorno a sé per ascoltare la parola di Dio, per celebrare l’eucarestia centro e fondamento di ogni incontro ecclesiale, per inviare i credenti nella loro missione quotidiana di annuncio e di testimonianza…, per ricentrare la vita dei credenti su Cristo e sulla proposta che ogni giorno il Vangelo fa a ciascuno.
Il valore “locale” della celebrazione, di quest’anno va letto anche alla luce del cammino sinodale in corso nella Chiesa italiana e in quella universale senza perdere di vista uno degli obiettivi indicati da Papa Francesco e divenuti domanda di fondo nel Documento base: Come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale? Domanda che interroga su quanto è stato vissuto quest’anno e sulla stile che si vuole dare al percorso futuro di Chiesa diocesana e universale chiamata ad un impegno prima di tutti: l’ascolto al suo interno e fuori dai confini di chiese e oratori, lungo le strade della vita.

Il valore di una celebrazione eucaristica in Cattedrale, in occasione di simile anniversario si veste perciò di significato attuale, parla delle radici spirituali e storiche di una Diocesi, ma interroga i credenti di oggi sulla passione per il Vangelo e la capacità di tradurla in passi missionari.

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