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Natale. Il Vescovo Giacomo Cirulli: “Non c’è essere umano sulla Terra che non sia toccato dall’amore grande di Dio”

Il primo Natale del Vescovo Giacomo Cirulli con le tre Diocesi di Alife-Caiazzo, Sessa Aurunca e Teano-Calvi

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Cattedrale di Alife

“Nella piccolezza di Dio fatto uomo, essere capaci di contemplare la grandezza del suo messaggio, della Sua venuta tra noi (…). Il Vangelo di Luca e il Prologo di Giovanni sono cronaca e poesia del più grande mistero e della più potente verità: non c’è posto per Dio che si fa uomo, non è compreso dai suoi allora come oggi; ma Egli viene per ciascuno, per ogni creatura, perché tutti sono amati dal Signore (…). Non c’è essere umano sulla Terra, che ci creda oppure no, che non sia toccato dall’amore grande di Dio”. Le parole del Vescovo Mons. Giacomo Cirulli nelle Messe celebrate a Natale sono continuo riferimento al passato e all’oggi e quindi all’eternità del messaggio di salvezza “che dobbiamo ancora contemplare per capire fino in fondo, ma farlo con gli occhi dei bambini, con semplicità, nel silenzio, possibilmente staccandoci dall’eccesso di luci e addobbi che rischiano di comunicare un Natale diverso da ciò che è veramente”.

La notte di Natale nella Cattedrale di Teano, al mattino in quella di Alife e la sera del 25 dicembre nella Cattedrale di Sessa Aurunca: Mons. Cirulli ha incontrato le tre comunità diocesane affidate alla sua cura pastorale riservando a tutti la riflessione sul Natale e la responsabilità del messaggio che, attraverso l’immagine del Bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia, si fa impegno e provocazione per ogni credente. Ha richiamato le parole del Papa nell’omelia in San Pietro: “La mangiatoia: per ritrovare il senso del Natale bisogna guardare lì. Ma perché la mangiatoia è così importante? Perché è il segno, non casuale, con cui Cristo entra nella scena del mondo. È il manifesto con cui si presenta, il modo in cui Dio nasce nella storia per far rinascere la storia.” (Papa Francesco). La venuta del Signore si compie con dinamiche semplici; l’evangelista Luca tratteggia con poche parole il momento in cui il Verbo si fece carne… L’attimo in cui una donna – Maria – compie tutto ciò che una madre farebbe nel momento della nascita di un bambino; diventa segno da cui scaturisce ciò che i credenti annunciano ancora oggi, “la sua morte e la sua resurrezione che celebriamo ogni volta che siamo riuniti intorno alla Parola e alla Mensa eucaristica”.

“Il Verbo che era presso Dio si fece carne. È diventato come me, come noi, come tutti gli uomini che vengono in questo mondo. Ogni uomo che viene in questo mondo è coinvolto in questo avvenimento, consapevole o inconsapevole del grande mistero del Natale”. Poi l’invito del Pastore ad essere discepoli e missionari di questo annuncio soprattutto verso i più piccoli, i bambini, coloro che sono maggiormente coinvolti dal luccichìo degli addobbi e dalla mondanità in queste feste: aiutare loro a cogliere il senso più autentico di questa festa che sovverte gli schemi classici di una venuta trionfalistica e di potere, di sfarzo e manifestazioni festanti: “la narrazione dell’evangelista Luca – nel ripercorrere la cronaca della nascita di Gesù – parte sì dai luoghi del potere, dal palazzo di Cesare Augusto, l’uomo più importante che la romanità potesse concedere alla Storia, poi attraversa il governatorato di Quirinio, raggiunge Nazarteh e si ferma alla piccola Betlemme, poi alla penombra di una stalla e al calore di una mangiatoia. Non c’è protagonista di questo racconto – Anche Cesare Augusto – che non sia divenuto strumento nelle mani di Dio perché Egli venisse in questo modo: povero tra gli ultimi. Eccoli i preferiti dal Signore”.   

L’uomo, nella sua naturale fragilità, è l’immagine che Dio sceglie per se stesso. Le parole di Mons. Giacomo Cirulli ripercorrendo la storia della cristianità e le tante di santità, si soffermano su coloro che hanno scelto la piccolezza, il servizio, l’umiltà, l’annuncio della Parola; un’esperienza che sfiora da vicino tutti, tutti coloro che si rendono disponibili al progetto di Dio. Lo saranno anche gli adulti di oggi capaci di essere testimoni del vero spirito natalizio da raccontare e trasmettere ai più piccoli, ai giovani.

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