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Azione Cattolica: il contributo alla vita del Chiesa e dell’Italia, una storia che continua. L’evento a Castel Gandolfo

Anche dalle Diocesi dell'Alto Casertano il contributo alla riflessione che in questi giorni coinvolge oltre 750 responsabili di AC e 30 vescovi italiani

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Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione Cattolica Italiana apre il Convegno

L’incontro nazionale delle presidenze diocesane sarà un appuntamento in cui l’associazione, pienamente sintonizzata nel cammino sinodale della Chiesa italiana, vuole riflettere sui cambiamenti ecclesiali e sociali che stanno caratterizzando il nostro tempo”. A tema, inoltre, “il modo in cui come laici di Ac possiamo dare gambe a quel ‘sogno’ di una Chiesa sinodale, popolare e missionaria, a cui tanto ci sprona Papa Francesco”. Michele Tridente è segretario generale dell’Azione cattolica italiana. Al Sir presenta così l’appuntamento che riunirà, dal 24 al 27 agosto alla Mariapoli di Castelgandolfo (Roma), 750 responsabili diocesani di Ac. Titolo dell’incontro: “La Chiesa che sogniamo. Un cantiere sinodale per un’estate eccezionale”.

I lavori stanno iniziando in questo caldo pomeriggio di fine agosto; a Castel Gandolfo cresce il numero dei partecipanti al check in della Segreteria. Tra i tanti anche i presidenti delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca, le tre Diocesi dell’Alto Casertano guidate dal Vescovo Giacomo Cirulli.

Verso l’assemblea nazionale. “Vogliamo compiere questo percorso assieme ai nostri pastori: per questo – sottolinea Tridente – siamo molto felici della presenza di più di 30 vescovi, a partire dal presidente della Cei, card. Zuppi, e dal segretario generale, mons. Baturi. Con loro vivremo dei ‘cantieri sinodali’ in cui ripensare insieme la vita ecclesiale delle nostre diocesi, consci delle tante peculiarità che caratterizzano ciascuna diocesi italiana”. Il segretario generale dell’associazione si sofferma poi sul fatto che l’Ac vivrà, nel 2024, l’assemblea triennale di rinnovo delle cariche, impegno che già da ottobre impegnerà tutta l’associazione, con i suoi 200mila soci, nelle assemblee territoriali di base (parrocchie, diocesi).

“L’appuntamento di Castelgandolfo aprirà infatti idealmente il cammino assembleare” che “vedrà l’associazione impegnata a partire dall’autunno in un vasto esercizio di discernimento che ha l’ambizione di coinvolgere, non solo i responsabili, ma tutti gli aderenti e tutte le realtà ecclesiali e sociali con cui quotidianamente l’Ac cammina sul territorio”. E aggiunge: “Dopo la fatica della pandemia, stiamo vivendo un tempo di grande fermento: lo testimonia la ripresa di attività e il buon ‘rimbalzo’ nelle adesioni che l’Ac ha sperimentato in questi anni post-pandemici”.

Sinodo e parrocchia al centro dell’attenzione. Nella presentazione del convegno delle presidenze diocesane si sottolinea “l’occasione per provare a immaginare, con le parole e i gesti dell’oggi, un Vangelo che serve il Paese e la Chiesa con profezia e sorriso. Lo faremo da laici cristiani che ancora oggi scelgono la parrocchia come luogo privilegiato dell’impegno ecclesiale”.

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