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Mondragone, 400 anni con la Madonna Incaldana. Al via il Giubileo patronale con la benedizione di Papa Francesco

Si comincia con l'udienza di Papa Francesco; poi l'apertura dei festeggiamenti in Città e l'arrivo in del Card. Tscherring, già Nunzio Apostolico in Italia. L'icona dell'Incaldana appena restaurata pronta a tornare tra la sua gente

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Processione con il quadro dell'Incaldana (1975)
Processione con l’icona dell’Incaldana (1975)

Quattrocento anni con la Madonna Incaldana; quattro secoli di storia sotto lo sguardo di Maria che allatta e in quel gesto materno e terreno conferma il legame del Figlio con l’umanità. Siamo a Mondragone dove la comunità locale si appresta a festeggiare la sua Patrona con uno speciale Giubileo, nel ricordo della traslazione dell’antica icona dalla chiesetta del Belvedere al centro della città, e a condividerne le celebrazioni con le parrocchie della Forania di Carinola-Mondragone, seppur il legame con l’Incaldana (da in-Caldana, cioè sorgente d’acqua calda e solforosa) e le varie manifestazioni di devozione superano i confini della Diocesi di Sessa Aurunca giungendo fino a Formia e Gaeta ed altre città a sud del Lazio.

 Il Programma 
Sabato 27 aprile, il primo atto con cui i mondragonesi daranno inizio ai festeggiamenti: alle 19.30 l’icona della Vergine sarà accolta presso la chiesa di San Giustino da mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca; seguirà la processione al Santuarietto del Belvedere, antica dimora dell’Incaldana. La festa Patronale del Giubileo si terrà il 28 aprile nell’occasione presiederà la Messa il Card. Emil Paul Tscherring, già Nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino, concelebrerà mons. Cirulli. Dal 5 al 30 maggio invece la sacra icona raggiungerà i Casali della Forania così come avviene ogni 25 anni. Eccezionalmente quest’anno la festa sarà anticipata da un solenne momento in Piazza San Pietro, mercoledì 24 aprile, quando Papa Francesco al termine dell’Udienza generale benedirà l’antica tavola appena restaurata, e nell’occasione la comunità mondragonese parteciperà alla messa presieduta dal Vescovo Cirulli nella Basilica di San Pietro; concelebreranno i sacerdoti di Mondragone; animerà la liturgia la Corale Polifonica (della Basilica Minore dell’Incaldana) “Santa Maria del Belvedere”. Un evento ad hoc coordinato dal rettore del Santuario dell’Incaldana don Ferdinando Iannotta, dall’Amministratore parrocchiale di San Giovanni Battista (titolo parrocchiale del Santuario) don  Manuel Rinaldi, dal Comitato Festeggiamenti che sta curando il calendario della festa e delle iniziative già in corso che oltre ad essere orientate alla celebrazione mariana, fungono da preparazione al Giubileo che la Chiesa celebrerà nel 2025 (scarica il programma completo).

 L’incaldana e Mondragone nei secoli 
I tempi e la vita dei cittadini di Mondragone, scanditi dall’incontro con la Vergine: da sempre accade che la chiesa che ne custodisce l’icona sia meta di pellegrinaggi quotidiani, anche per una breve preghiera. È un sentimento antico; è devozione mutata nel tempo a seconda delle generazioni e delle necessità da cui puntualmente scaturiscono suppliche di grazie, ma anche sincera gratitudine per aver scelto Mondragone come dimora per la sua sacra rappresentazione.

La storia infatti ci riporta al lontano 28 aprile 1624 quando si rese necessario il trasferimento dell’icona dalla chiesetta del Belvedere, retta dai padri Carmelitani, a causa delle ripetute incursioni saracene e dei pericoli che il complesso sacro subiva. Trascinata da un carro di buoi procedeva il cammino verso il porto sicuro di Piedimonte si Sessa ma gli animali, guidati da altra volontà fecero rotta, con decisione e senza che vi fosse la possibilità di mutarne il percorso, verso il centro abitato di Mondragone. Quella volontà, interpretata da tutti come segno divino, sancì l’incontro definitivo tra la Vergine Incaldana e il popolo mondragonese di cui Lei ebbe cura e viceversa. Il culto mai venuto meno, ma fatto conoscere attraverso la narrazione dei fatti antichi e i prodigi che il popolo le attribuisce (per i mondragonesi è anche la “Prodigiosa”); come pure diffusa la lettura artistica dell’opera: In occasione dell’incoronazione del 1954 si restaurò l’opera che rilevò la presenza di un’altra immagine, autenticamente di stile bizantino, più antica e databile tra il XIII ed il XIV secolo su di una tavola di legno di quercia (66x46cm) e raffigurante Maria, ricoperta da un abito blu, che con la mano sinistra porge il seno alla bocca del Bambino secondo una consueta raffigurazione mariana che nei secoli ha conosciuto larga diffusione (Galaktophousa, allattante). Ai lati del volto di Maria si scorgono le lettere greche “ΜΡ” e “ΘΥ”, abbreviazione di “Μήτηρ (του) Θεοῦ (Madre di Dio).

Oggi in città
La pietà popolare ed il culto mariano a Mondragone stanno vivendo, attraverso un graduale processo formativo comunitario, una maturazione nella fede ecclesiale di cui Maria è simbolo e realizzazione piena della Chiesa: ciò che è attribuito dalla fede a Maria, può essere attribuito anche alla comunità ecclesiale che cerca attraverso la tradizione  nuove vie per vivere da cristiani in un tempo frammentario ed incerto.

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