Sette mesi di riprese, ma prima due mesi di prove e prima ancora un anno di ricerche storiche; un articolato lavoro di scrittura prima di giungere alla sceneggiatura definitiva. Circa quaranta le comparse e cinquanta i costumi d’epoca indossati sul set.
Sono i numeri de L’Epilogo. I guardiani della Prodigiosa, film scritto e diretto da Pietro Ciriello che avrà la sua prima sabato 30 agosto alle 21.15 in Piazza M.L. Conte a Mondragone preceduto dalla premiazione di attori, tecnici e maestranze (ore 20.30). Siamo nella più ampia cornice del festival cittadino “cinema@mare 2025” che nella stessa serata prima de L’Epilogo premierà i vincitori del Bando cinematografico “Arione” aperto alle scolaresche del Litorale Domitio (ore 20.00).
L’Epilogo è l’omaggio alla Madonna Incaldana protettrice del popolo mondragonese dalla fine del XVI secolo, lo stesso popolo scelto oggi dal regista locale per interpretare e narrare una storia di amore e fede, affidamento e soccorso.
Protagonisti sono i due monaci Berardo e Achille, rispettivamente Italo Nicoletta e Gianluca Marra che nel 1595 salvano l’effige della Vergine con il Bambino dall’incendio dei saraceni e diventandone custodi e autori del futuro della storia di fede e fiducia che i mondragonesi nutrono nei confronti della Madonna Incaldana.
“Un film, girato tra la montagna e il mare, che nasce per l’amore verso la mia terra, per le sue radicate tradizioni, umane e cristiane, per l’arte iconica e pittorica di talenti che Mondragone ha sempre espresso”, spiega Ciriello. “Questo film vede un artista dei nostri giorni, innamorato delle arti espressive e cinematografiche, un uomo del 2025, che raccoglie ed interpreta il linguaggio artistico e pittorico di un artista di fine medioevo e lo propone, mediante il cinema, al giovane d’oggi”.
Ciriello chiarisce che alle ricerche storiche condotte prima delle riprese si sommano le dovute integrazioni e personali letture che ogni regista/artista innesta nel racconto secondo il criterio di verosimiglianza che il cinema consente. È sua, infatti, la scelta di ambientare il racconto nel 1595, l’anno più freddo dell’ultimo millennio, e di scegliere i nomi dei due monaci custodi della tavola lignea raffigurante la Vergine che allatta il Figlio.
“Il mezzo è il contenuto”, spiega Ciriello chiarendo la tecnica di ripresa utilizzata per consentire una narrazione altra e dall’alto con strumenti utili al movimento frenetico e incalzante dei personaggi. “La maggior parte delle riprese sono state in esterna e raccontano della fuga; i due, straordinari attori protagonisti mettono da parte la recitazione tradizionale per sperimentare il Metodo Stanislavskij ossia di studio dei personaggi interpretati e totale immersione in essi esaltando l’umanità, l’umiltà, la forza e la determinazione di uomini di cultura d’altri tempi, attenti a conciliare carità verso un popolo povero e contadino e la spinta dei loro fedeli a riscattare, attraverso la cultura e l’istruzione dei loro bambini e ragazzi, una vita migliore e diversa da quella vissuta dai genitori”.
Non c’è solo il racconto caro alla tradizione di Mondragone, ma un profondo messaggio sociale che attraversa i secoli e si fa strumento di speranza: la fede e gli uomini che scelgono di portare Maria e il suo messaggio spalancano porte su un futuro diverso.
Alla vigilia della proiezione del suo film, Ciriello dedica un pensiero ai tanti amici, conoscenti, artigiani, tecnici, comparse e attori che hanno reso possibile la realizzazione del film, la cui riuscita va anche alle sponsorizzazioni locali che hanno mostrato interesse non solo per un prodotto artistico ma per una pagina di storia in cui tutti, da generazioni, continuano ad identificarsi. Cita Giampaolo Iaderosa per le riprese e il montaggio, il direttore della fotografia Luca Fastampa, il compositore Manuel Zito, il costumista Antonio E. Taglialatela, il fabbro Giovanni Capuano Tenace, l’artigiano Bruno Ciriello, la scenografa Luisa Piezzo; Ivan Tipaldi e Raibows Service per gli effetti e le luci, poi i tecnici e i macchinisti instancabili e professionali come pure i tecnici Davide e Gino Di Lorenzo, Emanuele Supino; cita la pittrice Amelia Giametta autrice della riproduzione dell’icona , il segretario di produzione Luigi Mascolo, l’organizzatrice generale Miriam Piccirillo. All’aiuto l’aiuto regia Ciriello ha avuto Pasquale Prisco.
Tanto lavoro dietro la macchina da presa sì da decidere per l’allestimento di una mostra parallela curata da Egidio Ncoletta di Pubblicittà con l’esposizione di materiali e idee necessari a realizzare il film visibile, sempre il 30 agosto, a partire dalle 9.30 nella medesima location riservata alla proiezione.


















