Il vino bolle e si prepara ad affrontare le tavole d’inverno delle nostr ecase. Dalle cantine Mattei le ultime fasi della vendemmia
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Ancora in mezzo ai tralci a recidere qualche grappoli rimasto attaccato alla sua vite. La vendemmia della famiglia Mattei, dopo lunghi giorni all’aria aperta, sotto il sole di settembre, ora continua all’ombra e al fresco delle cantine.
Siamo in località Madonna del Bagno, nel comune di Gioia Sannitica, dove Luigi Mattei ci ha mostrato il lavoro della sua famiglia, dedita da anni alla viticoltura e brava per aver recuperato la produzione di alcuni grappoli come il Piedirosso. La salubrità dell’aria e di queste terre fanno parte di una storia lontana e di una realtà cara ai Borboni, esperti e conoscitori delle migliori qualità di vino. Continua ad essere fuore all’occhiello del Matese il Pallagrello e la Falanghina di queste colline. “La pigiatura ci ha già dato un buon mosto – spiega Luigi. La decantazione è ormai avviata e durerà per mesi finchè il prezioso succo non sarà raffinato”. Severe e accurate “puliture”, ogni quindici giorni, senza che il vino sia stressato, raffineranno il succo d’uva. “Il primo vino lo troveremo sulle nostre tavole già a Natale, ma per quello migliore, quello pregiato non temeremo di attendere qualche anno”. Sapori forti e pungenti al palato, caldi e rasserenanti, sapori di famiglia. la famiglia Mattei da un pò di tempo è anche garanzia di un’attenta selezione e del commercio di prodotti alimentari del territorio: miele, taralli e altra gastronomia facilmente accostabile alla selezione di vini. Tatto e palato oltre all’amore per questa terra. Sono i passi fondamentali di ogni viticoltore. “Saper scrutare la vigna e percepierne la sofferenza, il peso dell’aridità e del sole, il peso delle troppe piogge”. Luigi parla con dedizione e padronanza. “La vite ha in sè la vita e tende a resistere nonostante tutto. Il nostro compito e accompagnarla in questo percorso. Questa estate dopo le prime piogge, il sole di agosto ha inferto una notevole sofferenza ai grappoli troppo pesanti e troppo esigenti nei confronti delle viti: in questi casi siamo costretti a recidere e a selezionare solo le parti migliori”. Settembre ha ristabilito nelle vigne il giusto equilibrio tra le attese dell’uomo e i frutti di queste terre. Negli alti serbatoi d’acciaio refrigerati la temperatura del mosto è tenuta costantemente sotto controllo. Presto sarà il tempo delle selezioni, e di alcune pregiate miscele che impreziosiranno le tavole dell’inverno che arriva.
Leggi la prima parte del racconto che abbiamo pubblicato qui