Scavi archeologici condotti dal 2005 al 2011 dall’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa coordinati dal professore Federico Marazzi, presso il castello di Rupecanina a S. Angelo d’Alife, hanno riportato alla luce i resti di una cappella e di una chiesetta funeraria, antichi luoghi di culto costruiti a ridosso delle possenti cinte murarie che circoscrivevano l’insediamento medievale.
Ad ogni fortificazione muraria, in genere più d’una per garantire una maggiore protezione, corrispondeva una cappella o chiesetta per permettere a tutti gli abitanti del complesso di adempiere alle cerimonie religiose, secondo una rigida gerarchizzazione dello spazio. Inoltre, i luoghi della preghiera erano situati quasi sempre nei pressi delle principali porte d’accesso al sito permettendo così ai devoti di raggiungerli con maggiore facilità.

Area archeologica rupecaninaLa chiesetta del borgo
Ben tre cinte murarie cingevano il castello di Rupecanina: la prima circondava il borgo, proteggendolo dalle incursioni esterne e permettendo ai residenti di pregare nella chiesetta funeraria ricavata dalla fortificazione principale.
Si trattava di un edificio rettangolare di modeste dimensioni, risalente ai secoli XI e XII, con presbiterio quadrangolare privo di abside, affreschi alle pareti come testimoniato dai numerosi lacerti dipinti rinvenuti sui muri e numerose sepolture nella navata.
L’occupazione funeraria era caratterizzata da due tipi di tombe: a cassa, cioè in muratura, dove era deposto un solo individuo, rappresentative di una condizione sociale agiata; a fossa, cioè interrate, dove erano deposti diversi individui, espressione di una levatura meno abbiente.

La cappella di Santa Lucia
La seconda cinta muraria delimitava il pianoro antistante il castello dove, nell’angolo nord-orientale, si trovava e si trova tutt’ora la cappella di S. Lucia, destinata agli armati e a quanti lavoravano nelle botteghe artigiane.
Inglobata in una torre cilindrica della fortificazione secondaria e posizionata nei pressi di uno degli antichi accessi al pianoro, la chiesetta era costituita da un’unica navata con abside semi-circolare; oggi è a pianta quadrangolare e presenta dimensioni più ridotte, a causa delle ristrutturazioni effettuate negli anni Sessanta del Novecento.
Nell’abside campeggiano le immagini di due santi con un libro tra le mani, le aureole di altri due santi che mancano e lacerti di decorazioni geometriche risalenti alla seconda metà del XII – inizi XIII secolo. Al centro doveva esserci la figura di S. Lucia o più probabilmente quella della Vergine, come testimoniato da un manoscritto settecentesco che attesta, all’interno del castello, la presenza di una chiesa dedicata a S. Maria.

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