Home Attualità L’addio a Mandelli. Il “bene” della ricerca anche in Alto Casertano

L’addio a Mandelli. Il “bene” della ricerca anche in Alto Casertano

Muore all'età di 87 anni il professor Franco Mandelli, luminare nel campo della ricerca scientifica sulle malattie del sangue, in particolare sul Linfoma di Hodking e le leucemie acute

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La scomparsa del professor Franco Mandelli, avvenuta ieri (15 luglio), se da un lato lascia un vuoto enorme in campo scientifico a livello internazionale, d’altro canto porta con sé un carico inestimabile di risultati fondamentali per la conoscenza dei tumori, che sono sempre una delle principali cause di morte nella nostra società, quella società che il professor Mandelli, insieme ad altri ricercatori e studiosi, ha “contribuito a rendere migliore“, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare nel suo messaggio di cordoglio.

“I suoi allievi erano il suo braccio destro, senza mai mostrare nei confronti del dottore un senso di riverenza: erano i suoi collaboratori”. Lo ricorda così, il prof. Mandelli, Michela, residente nel nostro territorio, la quale ha voluto raccontarci la sua esperienza, sofferta sì a causa della malattia, ma intensa, perché arricchita dall’atteggiamento umano e umile del prof. Mandelli. “Era capace di dare un messaggio sicuro, com’è tipico di chi ha studiato tutto sui tumori, capace di infondere speranza, quando possibile, come nel caso di una donna curata circa 20 anni fa e guarita, e senza illudere i pazienti vittime di casi inguaribili”. I tumori del sangue sono nei tempi odierni assai diffusi e, purtroppo, sono sempre più giovani ad esserne colpiti. Ma la ricerca non si ferma mai e tanti sono gli uomini e le donne che si spendono ogni giorno per apportare le risposte attese. Il nostro territorio dà una testimonianza concreta e tenace di ciò che vuol dire “ricerca”; questa testimonianza prende corpo nell’associazione Alessandro Zazzarino – Un sorriso per la ricerca, costituita lo scorso 9 marzo e presentata alla città di Alife il 30 maggio, in occasione del compleanno del giovane Alessandro Zazzarino, il quale, purtroppo, la sua lotta col male non è riuscita a vincerla.

Il giovane Alessandro Zazzarino

L’Associazione è il frutto di una battaglia che la famiglia di Alessandro ha intrapreso con determinazione e coraggio, e che si adopera nell’intento di dare speranza ad altre famiglie sfortunate, promuovendo iniziative di beneficenza per la raccolta di fondi, proponendosi di “mettere in movimento” la vita di molte altre persone malate, dalla morte del ragazzo avvenuta a causa di un raro tumore neuroendocrino.

Cenni biografici sul dott. Franco Mandelli. Una laurea in Medicina conseguita a Milano nel 1955 è solo l’inizio dell’ascesa professionale che permette al professor Mandelli di diventare, ben presto, una delle principali risorse nella lotta alle malattie del sangue e in particolare il Linfoma di Hodking e le leucemie acute. Nel ’69 la fondazione dell’Associazione Italiana contro le leucemie (Ail) e poi ancora nel 1982 la creazione del Gruppo italiano malattie ematologiche, il Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto (Gimema), che si occupa del coordinamento di uno spazio di confronto a cui fanno riferimento quasi tutti i centri ematologici italiani, oltre a gestire varie collaborazioni internazionali. Nel 1987 l’Accademia Nazionale conferisce al dottor Mandelli il Premio Nazionale per l’Oncologia, che fa da suggello alla brillante carriera dell’ematologo bergamasco.
Franco Mandelli ha rappresentato e continuerà a farlo, per chi lo ha conosciuto nel dolore della malattia, un esempio di umiltà, oltreché di grande professionalità, qualità che il luminare ha saputo trasmettere anche alla sua équipe.

 

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