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A Liberi un cortometraggio su Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Protagonista l’attore Piergiuseppe Francione

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Una serata a Liberi, nel Monte Maggiore, per ricordare Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nel luogo in cui meditò in maniera ancora più profonda la sua vocazione missionaria e dove nel 1734 fondò insieme ad altri confratelli la prima casa della congregazione del SS. Redentore.

La comunità locale, su iniziativa del giornalista locale Lorenzo Applauso con la collaborazione della Pro Loco guidata da Domenico Frasso e dal Comitato festeggiamenti Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ha vissuto non solo un momento di memoria storica ma rispolverato quel legame spirituale con un Santo che per i residenti del luogo fu protettore dalle insidie del potere locale (di cui lui stesso fu vittima innocente), maestro di carità e di spiritualità…

L’occasione si è presentata quando il 23 marzo scorso la Chiesa ha ricordato i 150 anni della proclamazione di Sant’Alfonso Dottore della Chiesa (scarica la Lettera che Papa Francesco ha inviato alla famiglia dei Redentoristi); a ridosso di questo anniversario il giornalista  Applauso ha pensato di realizzare una particolare memoria su Sant’Alfonso trovando nel regista Michele Schiano la disponibilità a realizzare un cortometraggio che narrasse il suo arrivo e la presenza nella piccola borgata di Monte Maggiore allora nota con il nome di Schiavi di Formicola, già indicativo di una particolare condizione sociale (il potere locale era della famiglia Carafa, signori di Formicola).

Martedì 7 settembre, alla presenza del sindaco Antonio Diana; del vescovo di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi S. E. Mons. Giacomo Cirulli; di Padre Antonio Di Masi, redentorista, in comunità a Teano (chiesa di Santa Reparata) è stato proiettato il cortometraggio, girato a maggio a Liberi con il coinvolgimento dei residenti e la partecipazione dell’attrice napoletana Sarh Falanga. A vestire i panni di Sant’Alfonso, l’attore di Piedimonte Matese, Piergiuseppe Francione: alla sua voce profonda, musicale e graffiante insieme sono state affidate le parole con cui Alfonso, giovane sacerdote, decide di compiere l’importante passo, raggiungere Liberi, luogo salubre, e qui far nascere una rivoluzionaria esperienza di chiesa in missione.

Padre Antonio Di Masi, a lui la parola per ricordare brevemente la vita di Sant’Alfonso ma anche la novità della sua esperienza e richiamare il valore che ancora oggi Liberi (da cui quel giovane prete fu cacciato per ingiuste accuse di immoralità) rappresenta per la famiglia dei Redentoristi: “Questo è il luogo di quel primo amore per Sant’Alfonso, della prima ed entusiasmante esperienza; è qui che cresce la sua devozione mariana e dove stabilisce i suoi digiuni a pane ed acqua per ogni sabato della sua vita; è qui che sperimenta il valore della relazione tra missionario e popolo per farne poi un suo vero e proprio manifesto anticipando – come la Chiesa poi ha confermato – le tante novità che il Concilio Vaticano II ha donato a tutti noi”.

L’attualità di Sant’Alfonso, più volte citata da padre Antonio è stato motivo di breve riflessione anche per il vescovo Mons. Cirulli che ha ricordato il legame della sua famiglia di origine con l’esperienza religiosa dei Redentoristi e il nuovo incontro con questa spiritualità nel diventare vescovo di Teano-Calvi sede di una casa religiosa e di Alife-Caiazzo sede della loro prima casa: “Il legame con Sant’Alfonso, da bambino e poi da sacerdote, ha trovato in questi fatti la conferma che la sua presenza sia divenuta una traccia sicura lungo il mio cammino di pastore…”.

Dal sindaco Antonio Diana oltre che parole di gratitudine per l’idea e la realizzazione del cortometraggio anche l’auspicio che questo documento possa donare a Liberi una diversa visibilità (qui sostò brevemente Anche S’Anselmo d’Aosta durante il primo esilio; il luogo era allora chiamato Sclavia): “Mi auguro fortemente che il cortometraggio di cui abbiamo avuto anticipazione, riesca ad essere proiettato anche durante altre manifestazioni, così come auspicato dal regista, e che al paese di Liberi venga riconosciuta la giusta attenzione per il ruolo che ha ricoperto nel corso dei secoli come terra prescelta da illustri Santi”.

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