“L’amore è una misteriosa energia di unità, è l’offerta della propria vita”: lo scriveva un giovanissimo Geppino Macchiarelli, alifano, scomparso prematuramente nel 1995 in una efferata sparatoria messa in atto da una guardia carceraria nella “Conservatoria dei Registri Immobiliari” di Santa Maria Capua Vetere dove Geppino lavorava; morirono in sette; altre due persone rimasero ferite.
A distanza di trent’anni da quel 15 marzo in cui Alife perse un figlio generoso ed entusiasta della vita, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Fernando De Felice ha deciso di rendergli omaggio con due momenti: sabato 15 marzo presso il Parcheggio di Porta Fiume, alle 10.00 verrà intitolata una piazza al suo nome; alle 11.00 presso quella che fu l’abitazione paterna, a pochi metri dalla Cattedrale, verrà apposta una targa che ne ricorderà il valore e il sacrificio. Non mancheranno numerose Associazioni territoriali.
Era nato nella sua città il 20 ottobre 1959: amici e familiari lo ricordano in maniera vivida ancora oggi come una persona solare, allegra, competitiva, amante dello sport e della musica. Comunicatore per eccellenza si dilettava a scrivere sulla stampa locale e da radioamatore riusciva a tenersi in contatto con persone in diverse parti del mondo. Amava riflettere, condividere, dedicarsi a pensieri profondi, tante volte divenuti “scrittura” ed oggi conservati come patrimonio di valori e di idee. La fede cristiana era la sua forza e il Vangelo la ragione delle iniziative che riuscì a mettere in campo dando vita ad iniziative di tipo caritativo e sociale. Erano gli anni delle prime apparizioni a Medjugorie a cui si interessò personalmente entrando in contatto i giovani veggenti del monte Križevac; esperienza che rafforzò la sua fede mariana.
Con la moglie Angela Zoccolillo costruivano giorno per giorno la loro famiglia, accogliendo il dono di due figli. Nel frattempo la sua irrefrenabile azione per il bene comune e per la comunità si consolidarono e superarono i confini di Alife tanto da coinvolgere più persone a fare altrettanto. Diede vita all’Associazione Solidarietà in cui inserì anche la Scuola di preghiera “Maria Regina Pacis”; poi venne l’idea del Centro di Assistenza e Orientamento per studenti universitari in cui coinvolse come volontari anche Docenti; attivò lo Sportello del Cittadino e il Telefono amico. Tra le offerte delle sue associazioni non mancavano corsi di chitarra e pianoforte, di lingua straniera e di preparazione ai concorsi pubblici. Tra le novità che portarono la sua firma anche Corsi di Pronto Soccorso, un Corso di formazione sulla storia di Alife e formazione sullo Statuto del Comune di Alife e numerose altre iniziative di solidarietà. Erano gli anni dell’associazionismo emergente e Geppino era protagonista di una nuova ventata di freschezza di cui godevano paesi e città, anche quelli del Matese.
Il ricordo di Geppino non si è mai sbiadito; negli non sono mancate occasioni per ricordarlo e per ricordare i valori che ispirarono le sue azioni di bene e di pace, di carità cristiana e solidarietà sociale. Ancora oggi vive nel cuore e nella mente dei suoi familiari e concittadini; il seme caduto sul terreno e morto, ha veramente dato abbondanti e nuovi frutti. La sua passione per il prossimo ha preso forma attraverso gli impegni che la moglie Angela non ha interrotto ma portato avanti, fatto crescere e rinnovato; primo fra tutto quello del “Movimento per la Vita Santa Gianna Beretta Molla” con sede a Piedimonte Matese che sostiene numerose mamme, bambini, donne in difficoltà e sostiene progetti culturali di promozione della vita. A questo si affiancano numerose altre iniziative di carità e di spiritualità che attraverso il valore dell’associazionismo arrivano in modo particolare al cuore di chi soffre.