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Nube tossica. Pericolo anche in Alto Casertano?

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Al momento la situazione è sotto controllo. Si attendono i risultati dell’Arpac

Continua l’allerta sull’incendio che si è sprigionato la notte del 16 aprile presso il centro di stoccaggio Ilside nel comune di Bellona: andata in fumo un’area di oltre 2000 metriquadrati, compresi alcuni capannoni. Le ecoballe custodite presso il sito sono andate in fiamme generando un rogo alto oltre trenta metri. Tempestivo l’intervento dei vigili del Fuoco di Caserta che per due giorni hanno dovuto domare le fiamme grazie alla collaborazione delle squadre di soccorso dei Pompieri di Mondragone, Teano, e Napoli. Appena esplosa l’emergenza i Carabinieri di Vitulazio hanno posto sotto sequestro l’area. Al momento la situazione è sotto controllo – come comunica a Clarus la PoloziaProvinciale (settore ecologia) – dal momento che sul fuoco sono state riversate enormi quantità di terreno vegetale seppur la combustione continuerà ancora per molto, a causa soprattutto della presenza, nelle balle, di frazione umida. Si pone al momento il problema dell’inquinamento ambientale: i primi interventi hanno posto in sicurezza i residenti del posto, infatti gli abitanti della zona – per un’area fino ad 800 metridal luogo dell’incendio – sono stati trasferiti presso l’hotel Capis di Capua. L’Arpac, in queste ore prosegue gli accertamenti e la verifica del tasso di tossicità della nube che si è sprigionata e che sta raggiungendo i comuni limitrofi. Allarme anche per allevatori e agricoltori tanto che gli armenti della zona sono alimentati solo con foraggio secco, mentre è stata sospesa anche la lavorazione meccanica del terreno. Il consiglio che viene al momento dalle strutture sanitarie è quello di lavare accuratamente ortaggi, frutta e verdura. Anche l’Alto Casertano ha avvertito da subito i primi segni del disagio dapprima con il diffuso odore acre generato dall’incendio e poi le avvisaglie della nube. Il primo a lanciare l’allarme sul territorio è stato il sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, data la vicinanza del territorio comunale a quello interessato dal grave disastro. Tranquillizzata la popolazione, il primo cittadino si è attivato perché l’Arpac garantisca i dovuti controlli anche sulle zone di confine come Caiazzo e i comuni limitrofi. Nelle prossime ore l’aggiornamento sui risultati dei prelievi ambientali.

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