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Alvignano. La partecipazione ai funerali del Comandante Simone

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Cittadini e autorità stretti intorno alla famiglia

Folla di concittadini, militari e amici ha atteso in raccoglimento l’arrivo della salma del comandante Angelo Simone morto suicida ieri nella Caserma di Mignano Montelungo  dopo aver tolto la vita al suo vice Mella.  Tra i presenti, presso il Santuario dell’Addolorata, anche le alte cariche del corpo dei Carabinieri della provincia, della regione e del territorio (il generale Carmine Adinolfi, il comandante provinciale Crescenzio Nardone e il Capitano Salvaotore Vitiello della Compagnia Carabinieri Piedimonte Matese, il comandante Nicola Marsilio della stazione di Alvignano), il sindaco di Alvignano Angelo Di Costanzo, un gran numero di colleghi, anche in borghese, l’Associazione Carabinieri in congedo e una rappresentanza della Guardia di Finanza. A presenziare l’Eucarestia Don Emilio Di Muccio, cappellano militare presso la Scuola Allievi Carabinieri di Benevento, presente in qualità di militare e di sacerdote della diocesi di Alife-Caiazzo.

 “La comunione è frutto dell’insegnamento di Gesù Cristo – dalle parole del sacerdote durante l’omelia – ed essa si esprime in tanti modi, anche nel modo in cui siamo riuniti oggi intorno alla famiglia del caro Angelo. Siamo qui per affidare alle braccia di Dio un nostro fratello…”. Percorrendo le Sacre scritture, Don Emilio Di Muccio ha saputo accompagnare i presenti alla scoperta dell’amore di Dio per l’uomo, che è fin dall’inizio: “Le Scritture, fin dall’Antico Testamento, ci spiegano che la morte è compagna dell’uomo. Ma Dio no ci lascia soli…” E citando le parole del salmo 16 Per questo gioisce il mio cuore, ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa, il sacerdote ha ricondotto i presenti alla assoluta certezza cristiana: la Resurrezione del figlio di Dio che è certezza per tutti i credenti. “E’ la Resurrezione di Cristo che ancora oggi ci mostra quanto Dio possa amare l’uomo e non lasciarlo da solo”.
E poi, il commosso momento in cui il cappellano militare ha rivolto, come ad un vero amico, sincere parole: “Caro Angelo non riusciamo a convincerci ma ci abbandoniamo all’amore di Dio che ci dice “Dove sono io là sarà anche il mio servo, e il Signore, che ti ha conosciuto nella fede ti sta già dicendo vieni servo fedele“. Infine il celebrante ha espresso a nome della comunità presente il cordoglio della comunità a tutta l’arma dei Carabinieri e ad essi il riconoscimento per il servizio che quotidianamente svolgono ai cittadini. Il loro lavoro, nelle parole di don Emilio, è stato affidato alla Virgo Fidelis, cui l’Arma da sempre è fedelmente devota.
All’uscita del Santuario l’applauso della folla. Il feretro è poi transitato davanti alla caserma del paese dove ha ricevuto il saluto dei militari e poi verso il cimitero.


 

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