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La fiera di San Martino si veste di nuovo

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L’iniziativa dell’Istituto Professionale Alberghiero dà un tocco rigenerante al tradizionale evento piedimontese

Fiera di San Martino concreta, reale, specchio di un momento storico determinante. Non stiamo parlando di un evento eccezionale, ma dell’eccezionalità di alcune idee che in esso hanno preso forma e dato il tocco di novità che ci si attendeva da tempo. La “lentezza” della fiera, già registrata da qualche anno è solo una delle facce di questo difficile momento economico: la gente non spende (sceglie di farlo altrove, quando può e a prezzi competitivi), l’occupazione del suolo pubblico risulta eccessivo per i venditori ambulanti, il blocco delle strade cittadine alle auto e l’assenza (per l’occasione) di parcheggi per i visitatori rivenienti da fuori paese. Basterebbero queste poche note a fare sintesi dei due giorni di San Martino, eppure la Fiera, nel sentire comune, trattiene ancora quel senso di verità, di ritorno alle origini, di “ritrovo” per le vie del paese prima che il freddo dell’inverno interrompa passeggiate, contatti e scambi – seppur fugaci – di qualche chiacchiera per la strada.
Una Fiera “rinnovata”? Perchè no. La novità è venuta tutta dall’iniziativa promossa dall’Istituto Professionale Alberghiero che nella giornata di ieri ha aperto le porte a migliaia di visitatori per degustare cibi e pietanze sapientemente preparati da studenti e professori. A fare gli onori di casa il Dirigente, prof.Michele Vaccaro, entusiasta per la riuscita dell’iniziativa Scuola aperta al territorio: “Si è trattato di un esperimento – ha spiegato – che mira a fare della nostra struttura scolastica un luogo di accoglienza e ospitalità d’eccezione. Siamo una scuola professionale che ha per vocazione il “fare”, il “dare” ospitalità e i nostri ragazzi hanno dimostrato di essere all’altezza di queste situazioni”. In occasione della fiera, l’Istituto ha preparato cibi per le migliaia di visitatori giunti dai diversi comuni del territorio, garantendo all’evento pedemontano un successo e un nuovo significato. “La figura di San Martino – continua il prof. Vaccaro – è una delle immagini di vicinanza e prossimità per eccellenza. Vogliamo che anche della nostra scuola si abbia questa immagine concreta“.
L’esperimento sembra essere riuscito: colazione, aperitivo, pranzo, tè, cena e pizza per tutti, accoglienze e serietà. L’Istituto è pronto per compiere il grande passo: “Si tratta di un progetto ambizioso, ma che ci entusiasma tutti, soprattutto sapendo di poter contare sull’aiuto di questa Amministrazione comunale. L’idea è quella di dare vita ad una mensa d’asporto per le tante famiglie in difficoltà. Si tratta di organizzare un servizio al cittadino dove sarà necessaria la collaborazione con le Istituzioni del territorio“.
Solidarietà e accoglienza le parole chiave emerse da quella che sembrava una fiera come tante e che invece rivela, a poche ore dalla sua chiusura, un nuovo volto, fatto di idee brillanti e propositive.
Un’altra originale presenza in fiera, che ha suscitato tanta simpatia è stata quella del gruppo dei novizi della comunità francescana di Santa Maria Occorrevole che ha portato sul banco delle offerte liquori, saponi, immagini sacre oltre all’animazione della piazza. Un evento che si è trasformato per qualcuno non più in banale compra-vendita, ma in occasione di sereno divertimento e un originale tocco di religiosità.

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