Home Attualità "Dai cattolici un nuovo paradigma culturale"

"Dai cattolici un nuovo paradigma culturale"

496
0

Riceviamo e pubblichiamo da Marco Fusco, ex amministratore della Comunità Montana del Matese e del Comune di Fontegreca, una riflessione a tutto tondo sui nuovi impegni dei cattolici nel sociale, prendendo spunto dalle parole di Monsignor Bregantini, Arcivescovo di Bojano-Campobasso

E’ un Natale povero per tutti! Proprio così. Le facce rassegnate della gente comune, dicono molto di più dei tanti sermoni confezionati per pontificare nel giorno della nascita del Signore. E’ un Natale povero per tutti! Guardare i dati dell’ultimo censimento, significa fotografare lo stato dell’arte della comunità matesina, rappresentata ai vari livelli da una classe dirigente vecchia di oltre venti anni. Fateci caso: i volti sono sempre gli stessi, si passa da un Ente all’altro sempre con i soliti noti che non hanno, di certo, impresso un cambiamento in fatto di sviluppo, crescita sociale, culturale, politica e morale. In tutti questi anni ci sono stare delle “passerelle”, di personaggi che passano da agenzie, enti subregionali, comuni come se nulla fosse. “Matese 2009 Matese 2019: come passare dai progetti alle buone pratiche”, questa mia ricerca citata in tante analisi sociologhe del nostro territorio, dimostra come il Matese stia andando verso un declino inarrestabile soprattutto per l’incapacità della classe politica continuamente riciclata di essere sensibile ai mutamenti e alle nuove istanze della Nazione e dell’Europa. Che fare? E’ presto detto. Cattolici di tutta Italia uniamoci! Cattolici del Matese uniamoci e costruiamo tutti insieme un nuovo paradigma culturale alla luce degli ultimi appelli che sono giunti dalle gerarchie della Chiesa e, in modo particolare, dal Santo Padre e del Presidente dei Vescovi italiani Cardinal Bagnasco. E qui si inseriscono magnificamente le parole dell’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Bojano-Campobasso monsignor GianCarlo Bregantini e che mi sembra una cosa buona e giusta farle conoscere anche a tutti i matesini per una scesa in campo dei cattolici che non possono più stare alla finestra. Bisogna scendere in campo e aprire sul mondo la finestra della speranza, di quella speranza cristiana fondata su valori non negoziabili. E ricordiamo, soprattutto noi cattolici, le parole di Sant’Agostino:” La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno per le cose come sono, il coraggio per poterle cambiare.”

Ecco le parole di monsignor Bregantini: “E’ necessario rivolgere lo sguardo del nostro cuore a Dio per imparare a credere, a sperare e ad amare. Il Natale ci ricorda, in fondo, tre cose fondamentali. Primo che è la festa di chi ha buona volontà e tende così a costruire attorno a sé il bene comune perché si lascia guidare dai valori della pace e della solidarietà. E ricordo qui le parole di sant’Agostino che dicono che “La Città dell’Uomo e la Città di Dio si combattono all’interno del singolo uomo perché le frontiere che dividono la Città dell’Uomo dalla Città di Dio sono dentro il cuore e la coscienza degli uomini”. Lasciamoci educare dal Natale per vincere gli egoismi e le divisioni. Il Natale è anche il tempo per capire quanto sia necessario servire, stare uniti e quindi vivere la dimensione del dono gratuito, soprattutto verso quanti vivranno le feste natalizie in condizioni precarie e di povertà. La forza che ci può rialzare dalla crisi e da ogni difficoltà consiste nel riconoscerci prima di tutto bisognosi di Dio e che abbiamo in noi un principio invincibile ed eterno: la sua presenza nella storia, il suo raggiungerci per rialzarci all’incontro pieno con il suo amore. E in questo anno della fede, tutto ha il sapore del cuore aperto che accoglie e si dona con gioia.”

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.