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Da Boston il racconto della famiglia Riselli

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A soli 300 metri dall’accaduto

La Redazione – A Boston è da poco passata l’alba e la città riprende a vivere dopo la notte – seppur insonne – trascorsa tra le mura di case o alberghi. Gli italiani partiti per correre la Maratona della città stanno tutti bene, così come il gruppo di 47 persone partito con il tour operator Terra Mia di cui fanno parte Umberto Riselli, la moglie Ida e la figlia Serena di Pidimonte Matese.
Abbiamo raggiunto al telefono Serena che con la mamma si trovava a circa trecento metri dall’arrivo: “In prossimità del traguardo c’era troppa gente e perciò abbiamo pensato di allontanarci in attesa che transitasse mio padre  – che gareggiava – con la speranza di vederlo passare in prossimità del segnale dell’ultimo miglio”. C’è stato lo scoppio che lei e la mamma hanno udito ma non “visto”, mentre, senza volerlo, si sono accorte di essere vicinissime al luogo del secondo scoppio per aver visto alzarsi una colonna di fumo denso. “Inizialmente l’illusione è stata quella che si trattasse di spari in occasione del patriot day, come era accaduto al mattino, ma purtroppo non era così. Ho afferrato mia madre per una mano e abbiamo iniziato a correre imbattendoci da subito in poliziotti e militari. In mezz’ora abbiamo raggiunto l’albergo”.
I maratoneti, sono stati invece fermati al Km 40 e da lì accompagnati e scortati dalla Polizia verso più sicure vie di fuga “ricavate” dai vicini vicoli, poi ognuno ha fatto da sè cercando do ricongiungersi ai parenti. “Telefonicamente ho contattato mio padre avvisandolo di quanto fosse accaduto: lui che era in corsa, a 5 km dall’arrivo ancora non sapeva nulla. Poi una volta fermata la corsa, dopo circa un’ora ci ha raggiunte in albergo”.
La maggior parte dei locali in serata ha serrato le saracinesche  e un’ intera città è stata sottoposta a rigida sorveglianza. Questo è il racconto che resta.
Il mondo intanto restava incollato alla tv in attesa di capire se si trattasse di un incidente o un attentato. Quest’ultima resta l’ipotesi più accreditata seppur le indagini ancor non abbiano confermato i sospetti.
Giovedì il gruppo di Umberto Riselli farà ritorno in Italia.

3 COMMENTI

    • Cara Rosaria,
      se sei la Rosaria che conosco io e che viene spesso a trovarmi, resto delusa, molto delusa! Grazie alla redazione di Clarus per offrire questa opportunità

  1. Ringrazio cordialmente la redazione di Clarus per fare la mia smentita all indomani di un commento non rilasciato da me a questo articolo. Ci tengo a precisare che è impensabile associare il mio nome a tale commento, visto che pur di non rivelare il proprio nome ognuno usa un nome a caso o resta anonimo. Visto che io non ho fatto alcun commento e lascia ampia immaginzaione anche il modo in cui è stato scritto il commento che presumibilmente da un cellulare visti i termini brevi ,non posso sentirmi chiamata in causa in quanto non si tratta di me e ne ho avuto prova anche dalla redazione,ma giungera a delle tesi cosi azzardate e volte a mettere in discussione la mia persona è al quanto disdicevole. Buon Lavoro e distinti saluti.

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