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Sacerdoti da 25 anni. Si celebra e si festeggia

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Sono 4 i sacerdoti di Alife-Caiazzo che nei prossimi giorni ricordano il loro venticinquesimo di ordinazione presbiterale

La Redazione – Nella quarta domenica di Pasqua, giornata del Buon Pastore, in cui la Chiesa celebra la Giornata per le Vocazioni sul tema scelto da Benedetto XVI  “Le Vocazioni segno della Speranza fondata sulla Fede”, la Diocesi di Alife-Caiazzo rivolge un pensiero particolare agli eventi che si appresta a vivere di qui a pochi giorni. Il venticinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di don Andrea De Vico, don Emilio Meola, don Mario Rega e don Davide Ortega, e poi l’imminente ordinazione presbiterale del diacono don Antonio Di Lorenzo.

Don Mario Rega, don Emilio Meola e don Andrea De Vico il 24 aprile del 1988

Era il 24 aprile del 1988 quando Mons.Angelo Campagna, nella Cattedrale di Alife, faceva tre nuovi sacerdoti per la neonata diocesi di Alife-Caiazzo che avendo detto “sì”, avendo sperimentato la premura e la docilità del Buon Pastore, si mettevano al servizio delle comunità che da quel momento e negli anni a venire sono state loro affidate. Don Davide Ortega veniva ordinato presbitero in Perù, il 30 aprile dell’88 da S.E.Mons. Luis Bambaren, Vescovo della Diocesi di Chimbote: poi gli anni di studio in Italia fino a stabilirsi presso la nostra Diocesi, passando per le comunità di Valle Agricola, Alvignano e Dragoni.

Don Davide Ortega insieme ai familiari nel giorno della sua ordinazione sacerdotale

Esperienze di vita, talenti e personalità diverse tra loro: in comune la passione per Cristo e per l’uomo tradotta quotidianamente in un messaggio di speranza attraverso parole e gesti di conforto e confronto, iniziative di spiritualità e di animazione culturale o sociale,  testimonianza infaticabile del Vangelo in chiesa e tra la gente.
In occasione di questo anniversario, che coinvolge ben 4 sacerdoti diocesani, sono diverse le iniziative di preghiera e formazione organizzate. Le comunità di Squille e Villa Santa Croce, dove è parroco don Andrea De Vico hanno vissuto due intensi momenti di preghiera guidati da S.E.Mons.Valentino Di Cerbo; ad Alvignano, per il XXV di don Emilio Meola, le meditazioni che hanno accompagnato la comunità sono state tenute da padre Fabrizio Cristarella Orestano della Comunità Monastica di Ruviano. Qui, la messa sarà presieduta dal Vescovo mercoledì 24 alle ore 19.00 presso il Santuario dell’Addolorata. A Sant’Angelo d’Alife, dove la comunità è guidata da don Mario Rega, numerosi momenti di riflessione e preghiera hanno scandito i giorni che preparano alla celebrazione dell’anniversario che il parroco ha fissato invece per il 25 aprile alle 19.00. A Dragoni la festa per don Davide è prevista il 30 presso la chiesa dell’Annunziata, alle 19.00, sempre alla presenza del Vescovo.
Venticinque anni di vita presbiterale, nè tanto, nè poco, nè molto: anni trascorsi a maturare da giovanissimi sacerdoti a uomini sacerdoti, caricati dei sogni, dei bisogni, delle attese e delle speranze personali, ma soprattutto della numerose famiglie affidate loro nelle comunità parrocchiali che hanno servito. Un carico di responsabilità e sacrifici, di gioie e di felici incontri. Un pezzo di strada percorso tenuti per mano da Cristo e portando per mano molti fratelli.
La comunità diocesana, in particolare Alvignano,  si preparano intanto ad un momento ancor più solenne e significativo in occasione dell’ordinazione sacerdotale di Antonio Di Lorenzo fissata per il 1 maggio, alle ore 19.00, presso il Santuario dell’Addolorata.

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1 COMMENTO

  1. Un forte ringraziamento ai sacerdoti che in questi 25 anni si sono adoperati alla crescita delle comunità dove hanno risieduto..
    Essi hanno lasciato una eredità culturale e spirituale di rillevante importanza per la crescita delle nostre parrocchie.
    Un grazie particolare a don Andrea De Vico che per circa 20 anni ha prestato la sua opera a Liberi gettando le basi per una nuova formazione comunitaria che si va consolidando nel tempo grazie al suo operato nel campo musicale formativo e sociale.
    La riconoscenza presente vuole essere sempre più forza per il futuro.

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