Home Territorio Letino. Inaugurata la Casa comunale, “la casa di tutti”

Letino. Inaugurata la Casa comunale, “la casa di tutti”

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Il Sindaco Fausto Perrone, alla presenza di Autorità civili, religiose e militari apre le porte ai cittadini della sede municipale appena restaurata

letino-inaugurazione-municipio-6La Redazione – Sabato mattina il piccolo borgo matesino, Letino – il paese della provincia di Caserta a quota 961 metri sul livello del mare – si è trasformato in uno spazio di riflessione politica, storica ed antropologica: l’occasione è stata l’inaugurazione della casa comunale che dopo quasi dieci anni ha fatto ritorno nella sua sede originaria- nel centro storico – in Piazza della Repubblica a pochissimi metri dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. “Oggi possiamo definirlo Palazzo Comunale le parole del sindaco Fausto Perrone – perché impreziosito dalla comunicazione interna con l’adiacente palazzo Caruso che ospita la nuova sala consiliare, e viene consegnato a voi, alla gente della nostra comunità perché questa non è la casa del sindaco o dei consiglieri, o degli impiegati, ma è casa di tutti dove ognuno deve sentirsi a suo agio, andarci liberamente e quanto vuole”. 
A Letino, dove l’ospitalità è di casa, l’accoglienza un carattere distintivo dei residenti, il primo cittadino ha voluto sottolineare in questa occasione l’importanza di essere comunità, capace di aprire le porte di questo incantevole luogo alle possibilità di sviluppo e di crescita, di non arretrare di fronte alle difficoltà, ma soprattutto di tenere viva l’identità di un luogo che oggi per la sua cultura e le tradizioni si fa largo – a testa alta – tra i comuni della provincia di Caserta. Grazie alla politica del buon vivere che ha saputo coniugare a Letino fruibilità del patrimonio naturalistico e culturale, il comune del Matese si è guadagnato di recente il riconoscimento della Bandiera Arancione assegnato dal Touring Club Italiano: un riconoscimento che permette al Sindaco, agli amministratori e ai cittadini di guardare con ottimismo al futuro, senza però aver considerato il lavoro delle amministrazioni passate. Infatti, nel suo discorso, Fausto Perrone, letino-inaugurazione-municipio-6celebrando il successo dell’avvenuto restauro della sede comunale – simbolo dei successi della politica locale – ha sottolineato il valore della cooperazione e dell’interesse per il bene comune che muove questo angolo del Matese: “Un grazie di cuore a nome mio e di tutti i letinesi, agli ex sindaci, agli assessori e consiglieri comunali che si sono avvicendati nel corso degli anni, e in modo particolare, a quelli che con passione e attaccamento al proprio posto di lavoro hanno quotidianamente garantito e garantiscono i servizi comunali”.
Accanto ai cittadini e all’Amministrazione letinese diverse autorità, segno di una partecipazione condivisa, di vicinanza e di una presenza che nonostante la crisi del momento (il comune di Letino si muove su un bilancio di circa 120mila euro annui) spinge a guardare avanti, “a non arrenderci. Così ha concluso Perrone. La nostra fiducia nelle Istituzioni non deve diminuire, anzi, ci deve far mettere in campo ancora di più la nostra tenacia e caparbietà di gente di montagna che non si arrende di fronte alle difficoltà e trova il coraggio di rimanere perchè è solo la presenza dell’uomo a garantire la tutela e la conservazione di un luogo come Letino”. 
Il viceprefetto Stefano Italiano il vescovo Valentino Di Cerbo, il presidente della Comunità Montana Fabrizio Pepe, il presidente del Parco Regionale del Matese Umberto De Nicola, il Comandante provinciale dei Carabinieri Giancarlo Scafuri, il Capitano della Compagnia Piedimonte Matese Giovanni Falso, i Marescialli delle stazioni Carabinieri di Capriati al Volturno e San Gregorio Matese, rispettivamente Paolo Bernabei e Giovanni Orsi, il Comandante della stazione Forestale di Letino Sabatino Lanni: presenze e interventi mirate a ribadire il valore sociale e storico che un piccolo centro come Letino rappresenta per l’intero territorio, è qui infatti che nel 1877 è nato il movimento insurrezionale che rivendicava libertà e dignità per un popolo vessato e pressato dal governo del nuovo stato unitario, quindi embrione di un fermento teso a rinnovare e cambiare anche con la lotta e il sacrificio.
“I centri storici vanno curati, resi vivi creando le strutture necessarie – le parole di Mons. Valentino Di Cerbo. Rendere vivo il centro storico significa rispettare la gente, la storia, ma soprattutto gli anziani. La vicinanza simbolica tra il comune e la chiesa dice bene verso dove dobbiamo andare sia come credenti che come cittadini e cioè – citando il Concordato – verso la promozione dell’uomo e il bene del Paese”. 
L’intervento del Comandante Provinciale Scafuri ha posto il sigillo ad una giornata significativa per la comunità locale, ma anche per i tanti borghi matesini rappresentati dai diversi sindaci presenti: “Dai volti di questa gente traspare l’onestà, la verità, la dedizione per il lavoro”. La sua prima visita sul Matese ha sorpreso in maniera fortemente positiva il Comandante Scafuri, entusiasta per la straordinaria bellezza del paesaggio, ma ben cosciente delle difficoltà strutturali e logistiche che subiscono borghi come questi lontani dai grandi centri: “Sono convinto che giungerà presto il momento per ricominciare e farlo in un modo ancora migliore rispetto al passato e a quanto già è stato fatto”.  Citando Josemaría Escrivá, il Comandante ha esortato: “Ogni giorno bisogna ricominciare, investire nuove forze e guardare con fiducia avanti”.
Dopo i saluti istituzionali, Mons. Di Cerbo con il parroco di Letino don Domenico Iannotta ha benedetto la sede del Comune e permesso così a tutti di accedere ai locali restaurati.
la festa è proseguita in Piazza della Repubblica al suono dell’organetto e delle danze popolari locali, accompagnati dalla degustazione dei migliori prodotti alimentari del posto.

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