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Piedimonte Matese / Vado Ligure. E’ del capoluogo matesino il giovane marianaio ferito a causa di uno speronamento

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Il giovane ha frequentato il Liceo G. Galilei, diplomandosi nel 2003. L’anno successivo è partito per intraprendere la carriera militare

Si chiama Liberato Simeone ed è originario di Piedimonte Matese, uno degli uomini della Capitaneria di Porto di Savona coinvolti in un incidente in mare ieri mattina verso le 10.00 al largo di Vado Ligure. La motovedetta su cui viaggiavano è stata speronata da un’imbarcazione che viaggiava ad alta velocità.

liberato simeoneIl mezzo di soccorso della Capitaneria era uscito in mare dopo una richiesta d’aiuto giunta via radio nella sala operativa Capitaneria di Porto di Savona: a chiedere soccorso era un diportista genovese che, a bordo di uno Sciallino di sette metri, era stato sorpreso, in compagnia di moglie e figlia, da un forte temporale. L’uomo si trovava, con mare molto agitato e una visibilità di massimo 10-15 metri, ad un miglio circa di distanza dal porto di Vado Ligure e non sapeva come riuscire a ritornare verso la terra ferma. La motovedetta è uscita in mare e si è diretta verso la posizione dello Sciallino, con non poche difficoltà a causa delle condizioni meteorologiche in peggioramento. Poco prima di raggiungere il natante in difficoltà, però, a poppa della motovedetta è spuntata all’improvviso dalla foschia, a forte velocità, una grossa imbarcazione a motore di circa 20 metri, con la prua indirizzata proprio verso il centro della motovedetta e all’apparenza senza avere alcuna intenzione di modificare la rotta per evitare la collisione. Allertato da un membro dell’equipaggio, il comandante della motovedetta è riuscito a compiere una manovra di emergenza che ha evitato la collisione violenta, ma la fiancata di dritta dell’imbarcazione da diporto ha ugualmente urtato con una certa forza quella sinistra della motovedetta. Come se nulla fosse accaduto, l’imbarcazione da diporto ha continuato la navigazione senza arrestarsi e senza modificare la rotta, sempre a velocità sostenuta. L’equipaggio della motovedetta, nonostante due membri dell’equipaggio fossero feriti  – tra essi Liberato Simone – (frattura per entrambi, giudicata guaribile dal pronto soccorso del San Paolo di Savona in 30-40 giorni), è riuscito a leggere il nome dell’unità investitrice sullo specchio poppiero, decidendo però di proseguire l’operazione di soccorso, individuando lo Sciallino in difficoltà e scortandolo fino al porto di Vado Ligure. L’incidente è stato seguito in diretta via radio dalla sala operativa della Capitaneria, che ha avviato una serie di ricerche tramite gli altri uffici marittimi della Liguria, sulla base del nome letto, dando poi l’allerta alle Unità navali del Corpo in mare. Una motovedetta della Capitaneria di Porto di Imperia è poi riuscita ad intercettare l’imbarcazione “pirata” – uno Yacht battente bandiera statunitense, Stato del Delaware, a bordo del quale si trovavano tre persone, un italiano e due libanesi – al largo di Porto Maurizio.
La motovedetta della Guardia Costiera ha provveduto quindi a fermarla e ad accompagnarla all’interno dell’approdo turistico di Porto Maurizio, dove la nave è stata sequestrata. I responsabili saranno segnalati all’autorità giudiziaria per reati gravi quali il pericolo di naufragio per azione colposa e l’omissione di soccorso. (fonte ivg.it)

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