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Casal di Principe. Sequestro di pozzi usati per lo sversamento dei rifiuti

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L’attività di scarico dei rifiuti avveniva con l’ingerenza da parte di clan camorristici locali

La Redazione – Dieci pozzi di falda acquifera sono stati sottoposti a sequestro da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Casal di Principe, in collaborazione col Nucleo Operativo Ecologico di Caserta su ordinanza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I pozzi, appartenenti a privati, sono stati rinvenuti nel territorio di Casal di Principe e dalle confessioni di due collaboratori di giustizia e dalle indagini effettuate è emerso che le cavità venivano adibite a sito di sversamento di rifiuti. Gli accertamenti effettuati hanno permesso di attribuire la responsabilità dell’utilizzo dei pozzi come una vera e propria discarica a gruppi camorrististici del posto. L’attività di scavo sarebbe iniziata nel settembre 2013 e nel febbraio 2014, in Via Circumvallazione all’altezza di Via Isonzo.carabinieri
Il terreno e le acque sono stati sottoposti ad analisi chimiche, alla luce delle quali diverse sono le sostanze cancerogene riscontrate, a riprova dell’alto grado di contaminazione presente.
Intanto, i dieci pozzi sono stati assegnati ai proprietari, che ne sono custodi giudiziari; il decreto di sequestro è stata estesa a quattro individui affiliati al clan dei Casalesi – fazione Schiavone, sui quali grava il reato di “adulterazione delle acque” con l'”aggravante del metodo mafioso”.

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