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“Beati noi, perchè Dio ci ha chiamati”. La preghiera tra cattolici, protestanti e ortodossi a Piedimonte Matese

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La Diocesi di Alife-Caiazzo si inserisce nel contesto di una preghiera universale che chiama a raccolta cattolici, protestanti e ortodossi

La Redazione – La prima esperienza di preghiera comune tra cattolici, protestanti e ortodossi ha trovato il consenso di molti e la convinzione che tutti, davvero tutti sono chiamati ad essere il popolo eletto di Dio.
Ieri sera nella chiesa di Santa Lucia a Piedimonte Matese si è tenuta la preghiera ecumenica in occasione della XLIX Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; in tutto il mondo infatti i cristiani hanno pregato sull’unico tema Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio, curato per la Diocesi di Alife-Caiazzo dall’Ufficio liturgico diocesano.
Hanno guidato la preghiera don Emilio Salvatore, parroco di Ave Gratia Plena e il Pastore metodista della Chiesa evangelica di Napoli Leonardo Magrì.
Presente un discreto numero di persone di rito protestante e ortodosso che insieme ai fedeli cattolici della Diocesi hanno meditato le parole dell’apostolo Pietro “Ma voi siete la gente che Dio si è scelta, un popolo regale di sacerdoti” accompagnati nella riflessione dal pastore Magrì: “Essere sacerdoti – nella misura in cui ci indica l’apostolo Pietro – spetta a ciascuno di noi chiamati a consacrare tutta la vita a Dio perché Egli chiede di essere presente nella nostra vita ogni giorno”.

Non una vita qualunque, ma un’esperienza che dà sapore alle scelte personali e alla vita dei fratelli: la lettura del Vangelo di Matteo “Voi siete il sale, voi siete la luce….” “è la provocazione ad essere testimoni che con gioia guardano alla missione che Dio ci ha affidati; una missione che Dio ci affida con fiducia alla quale dobbiamo rispondere con gratitudine…”.
Ha parlato di dignità Magrì, e lo ha fatto chiedendo di guardare il mondo, di garantire dignità ai fratelli e le sorelle che attraversano la storia e “che Dio sostiene”.
Da più parti – tra i presenti – si è levata la richiesta di tornare a pregare insieme, di costruire insieme guardando all’uomo, al contesto in cui sono protagonisti i cristiani del territorio e a portare Dio nei segni della giustizia, della legalità, dell’amore, del bene comune, del rispetto.

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