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Alife. In Cattedrale il ricordo di don Geppino Ferrazzano

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Domani alle 17:00 nella Cattedrale Santa Maria Assunta le comunità di Alife e di Pratella si uniscono in ricordo di don Geppino Ferrazzano, a dieci anni dalla morte

don geppino ferrazzano pratella alife aprileL’Associazione don Geppino Ferrazzano, in occasione del 10° anniversario della sua scomparsa, organizza per domani nella Cattedrale Santa Maria Assunta di Alife, un momento per ricordare il caro don Geppino, a partire dalle ore 17:00. Manifestazione fortemente voluta dai suoi familiari, stimolati dall’affetto dei tanti amici e figli spirituali del sacerdote.
Alle 17:00 ci sarà una tavola rotonda dove, con vari interventi, si cercherà di far emergere la figura di don Geppino quale “sacerdote di carità”. Infatti si andrà ad esaminare la sua formazione nel seminario di Benevento per poi passare per la sua lunga attività di parroco nel comune di Pratella fino ad arrivare alla malattia che lo ha portato alla morte il 30 marzo del 2006.
A moderare il convegno il dottor Giuseppe Bisceglia, mentre interverranno: il vescovo Mons. Francesco Zerrillo, l’On. Prof. Riccardo Ventre, il Prof. Dott. Vincenzio Argenzio, il Prof. Vincenzo Bisceglia.
Alle ore 19:00 si terrà, dopo la recita del Santo Rosario meditato diretto da Padre Antonio Ridolfi, la concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons Valentino Di Cerbo, vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo, e sarà animata dalla Scuola Cantorum di Alife e la corale “San Nicola di Bari” di Pratella.

Chi era don Geppino Ferrazzano?
Nasce ad Alife il 14 Marzo 1938, e fin da bambino sente dentro di sé la vocazione al sacerdozio ed un immenso amore verso la Mamma Celeste, partecipando ai pellegrinaggi a piedi al santuario di Castelpetroso. Anche se molto impegnato nel collaborare alle attività della sua famiglia di contadini, non tralascia mai la preghiera, l’ascolto e la meditazione delle Sacre Scritture e la Santa Eucarestia. Ogni giorno raccoglieva dei fiori che deponeva ai piedi della Madonna e pregava con una corona del rosario costruita con dei bossoli, residui del secondo dopoguerra.
All’età di tredici anni entra in Seminario, prima in quello vescovile di Piedimonte Matese e poi nel Pontificio Seminario Regionale di Benevento ed il 16 luglio 1966 viene ordinato sacerdote, proprio nel giorno in cui la Chiesa venera la Madonna del Carmelo della quale era grande devoto. Per due anni è la guida spirituale di giovani seminaristi, guadagnandosi la stima e l’affetto di tutti. Nel 1968 viene nominato parroco di Pratella, e da qui prende l’avvio la sua “missione” fatta di carità e di aiuto alle persone bisognose, anche solo di una parola di conforto, la porta di casa sua era aperta sempre, con particolare predilezione per i poveri e gli ultimi del mondo. Ha infuso in tutti l’amore per la Mamma Celeste (diventando presidente dell’Apostolato di Fatima, con sede in Pratella), portando in processione ogni tredici del mese la sacra effige della Madonna di Fatima, senza staccare mai il legame che unisce la Madre con il Figlio, così come fa la Chiesa con tutti i suoi figli.

Comunicato stampa

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