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Alto Casertano. Cipolla alifana, oliva caiazzana, lupino gigante e conciato romano al Salone del Gusto di Torino

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Le vie dei presidi slow food in alto casertano

I prodotti del territorio altocasertano, Presidi Slow Food, parteciperanno all’evento Madre Terra Salone del Gusto 2016 dal 22 al 27 settembre

La Redazione – La Campania partecipa a Terra Madre Salone del Gusto 2016, il più famoso evento internazionale dedicato alla gastronomia e al cibo, importante vetrina per le principali aziende italiane operanti nel settore.
La kermesse ospiterà quest’anno la partecipazione di 54 medie e piccole imprese, 17 Presidi Slow Food, 2 Consorzi, 33 eventi e vedrà l’allestimento di un’area, di oltre 100 metri quadri, riservata a Regione Campania, Parco Nazionale del Vesuvio, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
L’evento si svolgerà a Torino dal 22 al 26 settembre e prevede Laboratori del Gusto, Teatri del Gusto, dibattiti a tema, a cominciare dal convegno inaugurale L’agricoltura campana: sostenibile, etica e solidale, di giovedì prossimo, al quale parteciperanno tra le altre rappresentanze del settore anche Giuseppe Orefice, Presidente di Slow Food Campania e Basilicata.
La straordinaria ricchezza che caratterizza la Campania in ambito enogastronomico occuperà un posto di tutto riguardo nel Salone del Gusto; ma un’attenzione particolare verrà riservata a tre prodotti di punta dell’Alto Casertano, che negli ultimi tempi sono stati protagonisti di un’opera di tutela e valorizzazione e assurti a Presidi Slow Food. Stiamo parlando della cipolla di Alife, del lupino gigante di Vairano e dell’oliva caiazzana da mensa, e il conciato romano prodotto a Castel di Sasso e nei comuni limitrofi, le cui caratteristiche morfologiche unite all’assetto organolettico di comprovata qualità, avranno i riflettori puntati da giovedì prossimo fino a martedì 27 settembre presso il Parco del Valentino, insieme al maracuoccio di Lentiscosa, legume coltivato a Camerota, nel Parco del Cilento.
I frutti della terra altocasertana potranno essere conosciuti e apprezzati per la loro bontà e genuinità, in quanto sono il segno di tradizioni consolidate e nello stesso tempo aperte al nuovo, grazie al lavoro indefesso dei produttori, i quali procedono “creando” nel rispetto di biodiversità e sostenibilità.

 

 

 

 

 

 

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