Home Chiesa e Diocesi Nullità matrimoniale. La Diocesi di Alife-Caiazzo chiude il primo processo

Nullità matrimoniale. La Diocesi di Alife-Caiazzo chiude il primo processo

Dopo la costituzione del Tribunale Interdiocesano da parte dei vescovi Valentino Di Cerbo (Alife-Caiazzo), Francesco Orazio Piazza (Sessa Aurunca) e Arturo Aiello (Teano-Calvi), è tempo di primi risultati secondo la richiesta di Papa Francesco

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A distanza di un anno dall’istituzione del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano, Mons. Valentino Di Cerbo ha chiuso il primo processo di nullità secondo il nuovo ordinamento voluto da Papa Francesco reso noto nell’agosto 2015 attraverso il documento Mitis Iudex Dominus Iesus che prevede la riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità matrimoniale nel Codice di Diritto Canonico.
Il processo diocesano che riguarda una coppia della di Alife-Caiazzo è durato solo pochi mesi, dal 1 dicembre al 7 marzo, rispondendo in pieno ai principi di pastoralità, semplificazione e gratuità che il nuovo processo chiede.
Mons. Valentino Di Cerbo, in quanto giudice naturale del processo nella sua Diocesi, ha seguito il caso, non senza la professionalità dei collaboratori preposti, promuovendo – sempre come richiesto dal Papa – la “vicinanza” del Pastore alle famiglie ferite e una più attenta  riflessione sui motivi che inducono a chiedere la sentenza di nullità del matrimonio.

Già a fine gennaio, in occasione dell’inaugurazione del primo anno giudiziario presso la sede del Tribunale Interdiocesano a Teano, il vicario giudiziale don Francesco Leone riferiva i risultati positivi dei primi mesi di attività dando notizia di due processi già chiusi – per altre Diocesi del TEI – e 18 cause pendenti alle quali si sta ancora lavorando.
La “scelta coraggiosa di un Tribunale interdiocesano” da parte delle Diocesi di Alife-Caiazzo, Sessa Aurunca e Teano-Calvi, come la definiva Mons. Di Cerbo in occasione della cerimonia di inaugurazione rivela i segni positivi di una nuova stagione nella Chiesa: l’uscita verso le periferie chiesta in più modi da Papa Francesco trova risposta nella volontà di tre Chiese che hanno deciso di condividere una autentica esperienza di misericordia, tendendo la mano ai figli di questa terra, in attesa di sostegno, di abbraccio, di ascolto.

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