di Cezary Korzec*
Il 1 gennaio 2014 è partito il nuovo programma di mobilità universitaria in Europa, sulla scia del precedente Erasmsu Plus. Il nuovo programma offre un possibilità di tirocinio ai docenti, presso un ente culturale o un’impresa all’estero.
Questa novità mi ha aperto possibilità di uno stage presso la biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino che ho conosciuto ai tempi del mio primo soggiorno a Piedimonte Matese negli anni Novanta.
Oltre all’invito personale che mi è stato fatto, le motivazioni a partire sono scaturite da quanto ho potuto constatare in internet circa le recenti attività della Biblioteca: numerose promozioni di libri, incontri con autori e soprattutto un enorme lavoro di digitalizzazione del deposito dei testi antichi sono stati il biglietto d’invito a realizzare il progetto di mobilità prevista dal programma Ersamus Plus. Scelta ulteriormente motivata dall’interesse professionale e personale verso i codici antichi, strumento di studio e divulgazione della conoscenza, di cui mi occupo.
La settimana di soggiorno appena conclusa in Biblioteca ha confermato le aspettative. Cordiale accoglienza e disponibilità alla trasmissione delle esperienze acquisite da parte del team responsabile della custodia e della digitalizzazione degli antichi testi, hanno favorito in me la possibilità di apprendere percorsi e sforzi compiuti negli ultimi anni per mettere a disposizione di visitatori e studiosi il materiale raro e prezioso qui custodito.
Il gruppo di lavoro mette insieme competenze apparentemente inconciliabili: la conoscenza della storia antica che parla attraverso i manoscritti e altri reperti storici ed un alto livello di conoscenza ed utilizzo delle moderne tecnologie al fine di rendere questo “sapere” a portata dell’uomo di oggi. È il visitatore, il fruitore, al centro degli interessi del team di lavoro.
Le nuove tecnologie permettono un comunicazione competente e coinvolgente della ricca e complicata storia locale e regionale conservata nei documenti di questa biblioteca.
Ed è proprio grazie a questa tecnologia a favorire l’accessibilità ai documenti da qualunque parte del Mondo: una sfida quest’ultima che il gruppo di lavoro della biblioteca sta mettendo a punto per il gran numero di utenti che non conoscendo la lingua italiana, accede al portale della biblioteca per curiosità, passione e ricerca.
*Sacerdote, docente della Facoltà di Teologia presso Universita di Szczecin (Polonia)