C’è una tradizione che nella città di Alife vive una seconda primavera. Si tratta della novena del mattino in onore dell’Immacolata. Infatti, è delle ultime settimane la notizia che Mons. Valentino Di Cerbo ha voluto riprendere l’antica pratica devozionale in onore della Madonna anche nella Chiesa Cattedrale di Alife che sarà lui stesso a celebrare. L’occasione della novena è anche motivo di un altro storico ritorno: la presenza stabile del Vescovo ad Alife, presso la casa parrocchiale, che di fatto mancava alla città da alcuni secoli, dopo il trasferimento della sede vescovile a Piedimonte Matese nel lontano 1561 con il vescovo Jacopo Gilberto de Nogueras.
Quella della novena ad Alife è senza dubbio un gradito ritorno, che va inserirsi idealmente in quel solco ricchissimo costituito dalla nostra pietà popolare, che annovera simili iniziative anche nel resto del territorio diocesano. Piedimonte Matese per esempio, vive questa tradizione da antica memoria, e quella della novena al mattino, prima di ogni luce e prima di ogni attività, per i fedeli devoti è un impegno che non ha mai conosciuto crisi, anzi è andato via via crescendo.
I programmi
Ad Alife, ogni mattina, la Cattedrale sarà aperta dalle 6.00 per la recita del Rosario. Alle 6.30 seguirà la Novena e subito dopo la Messa.
A Piedimonte Matese, presso la chiesa di Ave Gratia Plena, l’appuntamento è alle 5.30 per il rosario, la novena e la messa (scarica il programma completo di AGP).
La storia
La novena, si sa, nasce con l’intento di preparare gli animi alla celebrazione di particolari Solennità dell’Anno liturgico, oppure di accompagnare nella preghiera i nove giorni precedenti alla festività di un Santo e di un Patrono, con canti, orazioni e consuetudini ben precise.
Tra le tante, spicca la novena dell’Immacolata, la cui devozione si attestò in Italia centro-meridionale a partire dal XVII sec., almeno due secoli prima il pronunciamento del Dogma (proclamato solo nel 1854) e raggiungendo la massima diffusione specie con la presenza di Casa Borbone sul trono di Napoli, dinastia che ebbe in particolare venerazione proprio l’immacolato concepimento della Vergine.
Così, già a metà ‘700, il culto all’Immacolata era ben presente anche nel nostro territorio diocesano, ed in particolare a Piedimonte Matese dove, unitamente a numerosi centri della Campania, della Puglia, della Calabria e della Sicilia, nacque l’usanza di celebrare la novena in preparazione della solennità di dicembre ogni mattina, un’ora prima dell’alba. Anche in Alife accadde altrettanto e dalla metà dell’800, sorse pure una Confraternita, dedita al culto della Vergine ed al suffragio dei defunti.