Home Chiesa e Diocesi Azione Cattolica. 70 giovani da diverse parrocchie per riappassionarsi del Creato

Azione Cattolica. 70 giovani da diverse parrocchie per riappassionarsi del Creato

La parrocchia di Santa Maria della Valle a Sant'Angelo d'Alife ha ospitato i gruppi provenienti dall'intera Diocesi per una riflessione sulla custodia del Creato, a partire da se stessi fino ai beni della Terra

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Custodire sé stessi per custodire gli altri, per custodire il creato.

È l’obiettivo consegnato al termine del November Fest, evento diocesano del settore giovani di AC dal titolo “ApparTengo – custodiamo il presente, costruiamo il futuro” che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, 27 Novembre, a Sant’Angelo d’Alife.

Un momento fortemente voluto, studiato su misura per i circa 70 fra giovani e giovanissimi che vi hanno preso parte. Attraverso le “Tre R del Custodire” (riscoprire, regalare, responsabilità) ai partecipanti è stata proposta una riflessione sul vero senso di questo importante verbo, primo dei tre che rappresentano gli orientamenti triennali che guideranno nel periodo 2017-2020 l’Azione Cattolica nazionale.

Partendo dal “Riscoprire” l’importanza di ciò che è davvero essenziale fra le nostre priorità, passando per il “Regalare” come dono dei propri talenti e delle proprie capacità all’altro che ne ha bisogno, giungendo alla “Responsabilità” come custodia, come avere cura dell’altro e camminare accanto a lui con amore ed attenzione, rispettando ed accompagnando il suo cammino.

Interrogare dunque sé stessi, aprire le porte a Dio e donarsi all’altro come senso ultimo di un custodire che troppe volte nel nostro tempo viene confuso con un triste e solitario conservare gelosamente ciò che già si possiede, con uno sterile accumulare.

La serata, caratterizzata da giochi e divertimento, ha concluso un evento in pieno stile AC: riflessione, impegno, gioia.

Nella sua prima messa pontificale Papa Francesco, con forza, affermava che “siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro. Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono!”

E i giovani di Alife-Caiazzo, oltre ad essere numerosi, sembrano avere davvero tante buone intenzioni.

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