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Piedimonte Matese, come recuperare i beni privati abbandonati?

L'associazione culturale Amici di Pericle propone un'iniziativa finalizzata al riuso e alla riqualificazione delle proprietà private abbandonate e degradate, restituendo ad esse una funzione sociale

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Vi siete mai chiesti come fare per ridare valore o funzionalità pubblica a tutte quelle proprietà private che giacciono in stato di abbandono? A Piedimonte Matese, grazie all’impegno dell’associazione Amici di Pericle, ente per la promozione della cultura e della partecipazione civica, è stato proposto un regolamento all’amministrazione comunale, al fine di controllare tutti quei beni privati che non sono più utili al sociale.

Secondo il nuovo criterio di Amministrazione Condivisa, adottato dal comune di Piedimonte Matese (Leggi l’articolo precedente), vi saranno delle regole ben precise che dovranno essere rispettate: questo nuovo insieme di norme sui beni abbandonati è in effetti il completamento naturale del regolamento sull’Amministrazione Condivisa.
Se quest’ultimo, infatti, valorizza i cittadini quali soggetti attivi nella cura dei beni della collettività, il regolamento sui beni abbandonati consente all’Amministrazione Comunale di restituire alla collettività i beni privati in degrado che, per la loro “funzione sociale”, appartengono alla comunità.

Per questo motivo, l’associazione Amici di Pericle ha ritenuto utile elaborare, e proporre alla Giunta Comunale, una nuova lista di discipline sui beni abbandonati che, integrandosi con quanto già previsto nel regolamento per l’Amministrazione Condivisa, vada a completare il quadro sul recupero e la valorizzazione dei beni comuni. Tale progetto prende spunto dall’operato del piccolo Comune di Terre Roveresche nelle Marche, che con poche regole ferree, è riuscito a rivoluzionare l’approccio al consumo del suolo ed alla riqualificazione degli edifici, dei terreni e di tutte quelle aree private versanti in stato di incuria. Questa rivoluzione è stata possibile grazie all’articolo 142 della Costituzione, il quale sancisce l’utilità pubblica di ogni bene, anche se privato, conservandone la funzione sociale.

 

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