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Piedimonte Matese e Seligenstadt, sempre più vicine

Il 17 gennaio, in Germania, una delegazione della parrocchia di Santa Maria Maggiore per ricordare la traslazione delle reliquie dei Santi Marcellino e Pietro da Roma a Seligenstadt

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Piedimonte Matese e Seligenstadt tornano a stringersi la mano.
Non un ritrovo formale, ma un incontro, frutto di relazioni e legami fraterni costruiti nei 30 anni di contatti nati sulla comune devozione a San Marcellino martire, di cui, insieme a quelle di San Pietro anch’egli martire romano, si conservano le reliquie nella cittadina tedesca sulle rive del fiume Meno.
Il nuovo incontro si è presentato in occasione dell’annuale celebrazione della translatio che ogni 17 gennaio ricorda l’arrivo delle reliquie dei Santi Marcellino e Pietro a Seligenstadt giunte da Roma nel’828 per volontà di Eginardo, fidato consigliere di Carlo Magno, originario di queste terre.
Piedimonte Matese, che venera il Santo Martire quale patrono, custodisce invece nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore alcune reliquie qui giunte nel 1641 (una parte del cranio con l’allora vescovo Pietro Paolo dei Medici) e nel 1685 (un osso del braccio con al tempo del vescovo Giuseppe de Lazzara).

La parrocchia di Santa Maria Maggiore, rappresentata dal parroco don Vittorio Marra e alcuni membri del Comitato festa di San Marcellino, ha risposto all’invito della comunità tedesca, esteso anche al Vescovo diocesano Mons. Valentino Di Cerbo, al vicario generale Mons. Alfonso Caso (già parroco di Santa Maria Maggiore) e al Sindaco di Piedimonte Luigi Di Lorenzo.
Ogni nuovo incontro tra la città matesina e Seligenstadt non solo rinnova il legame di fede tra le due comunità, ma rinsalda anche quello culturale che attinge alle comuni antiche radici (forte e sentita sul posto l’appartenenza all’antica Roma che estendeva fino alla riva sud del Meno i confini della propria potenza così come l’essere nel Sacro Romano impero) nonché alimenta il sogno di un Europa concretamente condivisa sulla scorta di scambi come questi e un dialogo mai interrotto, ma solo talvolta affievolito.

Leggi qui la storia e le tappe del gemellaggio religioso e civile.

La metafora una rete e delle fitte maglie che la compongono, ha accompagnato il gruppo nei giorni di permanenza in Germania attraverso un tour lungo 2000 anni di storia; si tratta di trame solo apparentemente larghe o distanti tra loro, ma nell’insieme un’unica catena tessuta dagli uomini del passato che ieri come oggi unisce popoli e nazioni tramite la fede, la storia e interessi comuni.
A fare da guida al gruppo matesino, i vecchi amici di Seligenstadt, oggi ancora un riferimento importante per le trasferte transalpine: Marcus Bayer, Klaus Sulzmann, Eckard Musch, Horst Happel e altre famiglie legate alla locale parrocchia divenuti ormai amici fidati del gruppo parrocchiale di Piedimonte Matese (“tornare qui è come sentirsi a casa, tra persone care”, il commento di chi è partito per la Germania). Guida d’eccezione Peter, incaricato del tour storico alla cittadina di Aschaffenburg, al suo castello Jhoannisburg e alla Stiftsbasilika.

Il momento più atteso, quello della celebrazione nella Basilica dei SS. Marcellino e Pietro, preceduta dalla processione con le reliquie dei due martiri.
A presiedere la messa, in una chiesa affollata di fedeli Mons. Valentino Di Cerbo che – accolto dal parroco don Stefano – ha più volte sottolineato il valore di un gemellaggio come esperienza di pace, proprio a partire dalla fede: “le reliquie dei santi in viaggio per l’Europa in epoche passate, profetizzavano rapporti di pace e di fraternità tra gli uomini e le donne del Continente. Se le Comunità di Seligenstadt e di Piedimonte Matese vivono da anni un felice gemellaggio e se anche oggi siamo qui in fraterna letizia è perché loro ci hanno preceduto”.
Poi il riferimento al martirio e il suo stretto legame con il Vangelo di Cristo, esperienza di passione e dedizione per l’umanità, scommessa coraggiosa per gli uomini di fede: “Nella vita di Gesù come in quella dei suoi martiri, la croce è frutto di forte passione: chi, sedotto dal Signore, si dona generosamente alla sua causa è capace di perseguire questo obiettivo ad ogni costo, anche subendo il martirio. È qui la chiave della testimonianza di Pietro e Marcellino: due sedotti dal Signore e appassionati alla causa di Dio e dei fratelli fino alla fine” (scarica il testo completo dell’omelia).

A confermare il legame non solo religioso o culturale tra le due città, ma anche quello civile, l’incontro presso il Municipio, con il sindaco Daniel Bastian su temi cari alla politica di oggi in cui si è inserito l’intervento del sindaco Luigi Di Lorenzo: necessità di confronto tra le due città attraverso l’ospitalità e la formazione degli studenti rispetto alle culture locali, pianificazione – tramite le categorie di settore – di piccoli scambi commerciali ma soprattutto vincere ogni forma di nazionalismo che si fa strada in Europa a danno dell’unità che per decenni si è tentato di costruire.

Il tour tedesco si è concluso con uno sguardo diretto sull’imprenditoria locale attraverso la visita allo storico birrificio Glaabsbräu nato 175 anni fa, motore della economia di Seligenstadt grazie all’impiego lavorativo di locali e al contatto diretto con i contadini del territorio, fornitori delle materie naturali impiegate nello stabilimento: modello di sviluppo a partire dalla storia personale senza il timore di crescere, di allargare i propri confini economici (con l’impianto di nuovi stabilimenti) conservando, in sede, la memoria storica e ugualmente una parte della produzione.

A breve un nuovo appuntamento con gli amici di Seligenstadt che hanno concordato con il Comitato piedimontese di San Marcellino nuove date e nuovi scambi.

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