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È “sulla Parola” l’incontro tra Dio e l’uomo. Il racconto di Enrica ed Emanuele verso il Matrimonio

Il racconto di una coppia di fidanzati che insieme ad altri hanno vissuto nella Cattedrale di Alife un momento di spiritualità e di "contatto" con la parola di Dio

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Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Enrica ed Emanuele, una coppia di fidanzati che si prepara a celebrare il sacramento del Matrimonio. Durante il consueto percorso di spiritualità e formazione che stanno condividendo con altre coppie, si è arricchito di un “fuori programma” che sono loro stessi a raccontarci: in occasione della Domenica della Parola istituita da Papa Francesco per ogni III domenica del tempo ordinario, anche Enrica ed Emanuele e tutti gli altri hanno vissuto un momento di più intensa partecipazione alla parola di Dio, sabato 25 gennaio nella Cattedrale di Alife.

Sabato 25 gennaio si è tenuta una lectio divina nella Chiesa Cattedrale di Alife rivolta alle coppie che si stanno preparando al matrimonio delle foranie di Alife, Piedimonte Matese e Caiazzo, animata da don Emilio Salvatore e don Pasquale Rubino, con la quale è stato analizzato un passo degli Atti degli apostoli (At 18,1-4  18-19).

L’esperienza di Aquila e Priscilla ha consentito di aprire un dibattito con il quale sono stati affrontati temi profondi, che andrebbero ogni giorno riproposti. Aquila e Priscilla accolgono Paolo, sostanzialmente uno straniero; condividono il mestiere e la casa, dunque la loro vita; educano Apollo e lo accompagnano nel suo cammino. Aquila e Priscilla sono un esempio del “poter esserci” con ciò che si ha a disposizione e ciò che si è nell’animo. 

Per i ragazzi che sono in procinto di compiere un grande passo, come è quello del matrimonio, la storia di Aquila e Priscilla è stata una fonte di ispirazione per interrogarsi su temi molto importanti e ancora troppo poco arati: come viviamo la nostra famiglia? Come viviamo la parrocchia? Cosa possiamo fare, concretamente, noi singoli membri di una grande famiglia? Ma, di fondo, cos’è una famiglia?

La famiglia è il nucleo più importante dell’intera società: è in seno ad essa che nascono e si radicano i valori ed i sentimenti.
Dalla famiglia generano nuove vite che dovranno ispirarsi ed essere ispirate. Ed allora, come possiamo essere fonte di ispirazione? Come possiamo essere di supporto per i membri della più importante comunità di cui siamo parte?

Tutte le domande, in realtà, possono trovare una risposta univoca: con la Parola. Nella famiglia Si impara ad amare, a ribellarsi, a contestare, a condividere, a ragionare, a pensare, a confrontarsi, a parlare. Non a caso il termine “parola” deriva dal termine greco “para-ballo” (parabola) che significa proprio confronto. La parola è un significante che porta un significato.
Quanto sono importanti, in generale, le parole? Quanto fortificano e quanto demoliscono?
A volte non pensiamo all’incidenza che una semplice parola può avere nel cambiare la vita del nostro prossimo, soprattutto nei momenti di buio che fanno parte del cammino. Ma il Signore ci ha donato uno strumento fondamentale per portare luce nella vita di ciascuno ed, in primis, nella nostra: la Parola. È proprio nei momenti più difficili che la Parola salva.

Potremmo sorprenderci molto nello scoprire quanto siano attuali e vicini alcuni passi della Bibbia che raccontano storie di uomini comuni, lavoratori, padri e madri. Uomini e donne come noi. 

La Parola avvicina l’uomo a Dio, elimina le distanze. Crea ponti di comunicazione.
È una parola che non parla di cose; non di oggetti, orpelli e beni materiali; parla di amore, di gioia, di vita quotidiana.
Ai giovani futuri sposi, che andranno a creare le famiglie di domani, non si può che augurare di non smettere mai di comunicare non solo con il Signore, ma anche tra loro stessi.

Lasciamoci ispirare allora dalla Parola di Dio, provando davvero a leggere un verso al giorno della Bibbia o del Vangelo, così come suggerito da Don Pasqualino Rubino durante l’incontro. Dietro ogni parola c’è il Signore che parla. Ed è per questo che la Parola deve illuminare tutti i nostri singoli passi.
E noi siamo investiti di una grande responsabilità: profondere il massimo impegno nelle nostre future famiglie cristiane, contribuendo, ciascuno a suo modo, per la crescita di tutti.  “In quello che faccio il meglio che posso” (Vescovo Orazio Francesco).

Enrica ed Emanuele

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