Vincenzo Russo, di Piedimonte Matese, ieri mattina è andato al lavoro. Nel pomeriggio ha deciso di dedicarsi del tempo praticando un po’ di sport, al rientro a casa una doccia e poi più nulla.
La madre l’ha rinvenuto senza vita nel bagno di casa; nessuna possibilità di tornare indietro.
Vincenzo Russo è un medico ematologo (lo resterà) di 38 anni, in servizio presso l’Ospedale Civile Ave Gratia Plena.
“Un collega leale”, le parole del medico Geppino Buonpane che con Russo ha condiviso fino a ieri il lavoro nel reparto di medicina generale (Russo era in servizio anche al Pronto Soccorso). Parole che descrivono l’uomo, l’esperienza e la passione per il suo servizio, tant’è che il dottor Vincenzo, arrivato da appena un anno aveva avviato un ambulatorio di ematologia implementando così l’offerta della struttura sanitaria locale, portando con sé l’epsperienza formativa e professionale maturata nel campo.
Un giovane impegnato, un giovane serio sul lavoro, medico attento e garbato, gentile, così come ogni paziente vorrebbe per il suo “dottore”.
Con lui se ne va un pezzo di orgoglio matesino, un figlio cresciuto in questi luoghi, presente in parrocchia con la famiglia, che ha frequentato le nostre scuole e per l’università non è andato oltre Napoli, scegliendo poi di restare. Ce l’ha fatta. Ma solo fino a ieri, ignaro di quello che sarebbe accaduto.
Dal dottore Buonpane, il ricordo di questo giovane inserito di recente nell’Associazione dei Medici Cattolici, che oggi – unitamente al vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza – esprime alla famiglia del Dottore Russo viva e sentita partecipazione al dolore, chiedendo a tutti preghiere, ma soprattutto lo sforzo di tenere in vita il suo buon esempio.
Non ho avuto il piacere di conoscere lui, ma i suoi genitori.
Con affetto mi unisco a quanti sono stati testimoni della sua vita.
Luisa Dolce
Non conoscevo il Collega, ma mi piace rimarcare di lui che abbia voluto offrirsi, col proprio impegno e il proprio lavoro, alla sua terra e ai suoi conterranei. Ai suoi genitori, alla sua famiglia e a quanti lo hanno conosciuto e amato in vita, la mia preghiera di vicinanza e anche di gratitudine a Dio per il suo dono, e la certezza che Vincenzo continuerà il suo lavoro dal cielo, in un altro modo. R.I.P.
Ho avuto il piacere di conoscere il dott Russo,a Manfredonia c/o il servizio trasfusionale,abbiamo lavorato insieme,una persona speciale,dolce e molto professionale. Oggi nel sentire questa notizia siamo rimasti sconvvolti.Sentite condoglianze alla famiglia. R. I. P.
Ho conosciuto Vincenzo e la sua famiglia, nonché condiviso lo stesso tetto a Napoli, ai tempi dell’università.
Il suo intento era raggiungere il difficile traguardo di diventare medico. Ha visto persone care soffrire e desiderava contribuire al miglioramento della vita degli altri, al servizio della scienza medica. Sapeva che, per chi non è figlio di medici, il conseguimento della laurea in medicina era più difficoltoso, eppure ce l’ha fatta!
Amava lo sport, correva ed era velocissimo, correva avanti, ci lasciava indietro per poi tornare al nostro passo. Amava il nuoto, nuotava al largo, col suo sorriso lo si rivedeva tornare a riva. Con la sua sensibilità e il suo dolce sorriso è stato troppo veloce ad andare via da questo pianeta.
Ad Alfonsina il mio più caro e sentito cordoglio, a suo fratello Francesco: Enzo non è andato via, non andrà mai via, là dove lui è entrato ci resterà per sempre e il suo modo “altro” di esserci ci sarà molto prezioso.
Anche io ho avuto il piacere di conoscere Vincenzo durante gli anni della nostra giovinezza universitaria a Napoli e tanti i momenti passati assieme: Vincenzo, per chi ha avuto modo di frequentarlo, era una persona sensibile e di gran cuore e così rimarrà sempre nel mio ricordo. Un abbraccio in questo momento così duro alla mamma Alfonsina e al fratello Francesco.