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Castel Campagnano e Squille, “Finestre di luce” per fare spazio alla gioia del Natale

Se la pandemia mette a freno la possibilità di incontri, di relazioni, di scambi, non può rallentare la venuta del vero Natale, quello di luce, incarnato nella promessa di Dio che viene

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La luce rischiara il cammino, lascia intravedere un varco, una speranza e in fondo ad essa la possibilità di un tempo migliore: il cristiano quel tempo lo ritrova già nel Natale, nel segno di un Dio che mantiene la sua promessa e viene ad incontrare l’uomo per proporgli nuovamente “Chi vuoi essere davvero?”.
Ci si prepara a questo momento coltivando l’attesa con la preghiera e un segno particolare. È questa la proposta delle parrocchie Santa Maria ad Nives di Castel Campagnano e di Santa Maria del Rosario di Squille: in un tempo, segnato dalla paura e dall’incertezza, dall’ombra del dubbio sul futuro che la pandemia ha reso tanto forte, l’idea è quella di accendere una candela  in un angolo diverso della casa, perchè alla fine, ogni spazio, abbia assaporato il gusto della speranza che rischiara le tenebre.
L’iniziativa si chiama “Finestre di luce” e per ogni domenica di Avvento prevede che nelle casei si accenda una candela sulla finestra della camera da letto (“la luce della sentinella”), della cucina (“la luce della testimonianza”), del soggiorno (“la luce del messaggero”), all’ingresso (“la luce dell’amico”) perchè la luce contagi tutti e tutto: “la luce della gioia che accendiamo è la luce della venuta di Gesù”, scrive il parroco don Massimiliano Giannico nel messaggio con cui propone l’iniziativa.

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