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Rai Vaticano: il 24 dicembre su Raiuno in onda “La natività delle Arti”

Il programma di Rai Vaticano andrà in onda su Raiuno il 24 dicembre alle 23.55. La Natività è filo conduttore di opere realizzate da pittori, scultori, musicisti e poeti per rappresentare quanto accaduto quella notte di oltre duemila anni fa

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Giotto: “La Natività”, Basilica inferiore di Assisi, 1313 circa. (sanfrancescopatronoditalia.it)

Filippo Passantino – “La Natività delle Arti” è il programma di Rai Vaticano in onda la notte di Natale, il 24 dicembre, su Raiuno, alle 23.55. Pittori, scultori, musicisti, poeti hanno dedicato il loro ingegno a raffigurare, mostrare e descrivere quanto è avvenuto quella notte di oltre duemila anni fa. Nella puntata anche frammenti di letteratura sul Natale che studenti di un quinto liceo di Roma hanno letto nella cornice suggestiva e multimediale della Sala A di Radio Rai di Via Asiago. Umberto Saba, Salvatore Quasimodo, Ada Negri, Fedor Dostoevskij, Trilussa, ma anche una preghiera di Madre Teresa di Calcutta e un passaggio del discorso di Paolo VI a Nazareth nel 1964.

La Natività come filo conduttore a partire dalla notte del 24 dicembre del 1223 quando San Francesco rievocò la nascita di Gesù a Greccio. Quasi 800 anni fa. Giotto ad Assisi, qualche decennio dopo, immortala quel momento nel ciclo della vita del Poverello nella Basilica Superiore. “Questo affresco – dice fra’ Giulio, direttore della comunicazione del convento di Assisi – che ci manifesta Francesco prono davanti al Bambino Gesù è l’occasione per noi tutti per scambiarci gli auguri di Natale, perché Natale è davvero la festa della cura”. E, ancora, la vignetta che davanti alla telecamera Gud, Daniele Bonomo, disegna: un albero, una cometa, una colomba, un intreccio che nasce dai superpoteri di Timothy Top.

Nella puntata la testimonianza di Jago, lo scultore che a Napoli ha vissuto come in un presepe e che dedica la sua arte a figure di bimbi: “Lavorando sul marmo io non posso più tornare indietro. Se usiamo gli strumenti sbagliati sul materiale sbagliato possiamo creare una lesione. E questo succede anche con le parole. Allora per me è un grande esercizio di comunicazione la scultura perché so che anche quando parlo è difficile tornare indietro. Quando hai creato una lesione sottile magari a un bambino lui se la porta tutta la vita quella cicatrice”. Infine, le suggestive immagini del Presepe della Marineria di Cesenatico, dal 1986 a oggi oltre 50 personaggi sotto lo sguardo del patrono San Giacomo. Tutte queste “finestre artistiche sulla Natività” sono legate da Giuseppe Zeno, tra le altre cose protagonista di Mina Settembre e Blanca, che in un tempo di guerra come il nostro si augura e “ci augura un miracolo, un miracolo che può accadere la notte di Natale”. A seguire, la puntata dedicata a Giovanni Paolo II.

Fonte SIR

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