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Ad Alife il giubileo delle Canossiane, storia di un legame che ancora unisce la famiglia religiosa al Matese

In occasione del 250 anniversario della nascita di Santa Maddalena di Canossa, anche nella Diocesi di Alife-Caiazzo una celebrazione per ricordarne il carisma e l'opera delle Figlie della Carità Canossiane che nel Matese per 50 anni hanno formato culturalmente e spiritualmente generazioni di giovani

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Sabato 9 settembre alle 19.00 nella Cattedrale di Alife il vescovo mons. Giacomo Cirulli presiederà la Messa in occasione del Giubileo canossiano che celebra il 250esimo anniversario della nascita di Santa Maddalena di Canossa, fondatrice dell’ordine religioso Figlie della Carità Canossiane. Una festa – motivo di memoria storica e approfondimento del carisma – iniziato lo scorso marzo che si chiuderà a maggio 2024. Una delle ragioni per cui anche nella Diocesi di Alife-Caiazzo tale ricorrenza viene celebrata solennemente è tra la famiglia canossiana e la città di Piedimonte Matese (e l’intero territorio) in modo particolare per la presenza in loco dal 1953 al 2000, tempo di vita dell’Istituto Magistrale “Maria Immacolata” che ha formato diverse generazioni, tra cui centinaia di ragazze che sarebbero poi divenute insegnanti, docenti, affermate professioniste, ma anche tanti sacerdoti. Ancora oggi, quel legame, quel debito di riconoscenza è vivo per il bene ricevuto, per l’esperienza umana e cristiana condivisa tanto che non mancano occasioni dai residenti nel territorio matesino per prendere parte alle molteplici iniziative culturali e spirituali che le Canossiane propongono ad allievi ed ex allievi. La riflessione di Rosanna Onorii, allieva del Magistrale dal 1965 al 1969 ci offre la misura di quanto ricevuto e dell’opera delle Suore Canossiane a Piedimonte Matese; a lei si deve anche la pubblicazione del libro “L’Istituto magistrale Maria Immacolata di Piedimonte” edito dall’Associazione Storica del Medio Volturno (scarica la versione digitale).

Rosanna Onorii – Il nostro territorio è stato benedetto da sempre dalla presenza di monasteri, maschili e femminili, che hanno svolto per secoli una capillare opera educativa e formativa. I monasteri femminili, in particolare, si sono dedicati alla formazione delle giovani donne, che hanno poi generato famiglie, contribuendo alla crescita sociale e morale della collettività piedimontese. La presenza, per oltre mezzo secolo, delle Canossiane a Piedimonte è stata veramente un dono per la sua valenza scolastica e sociale.

Il rispetto, l’affetto e la riconoscenza nei confronti delle Canossiane mi hanno portata, nel 2014, a pubblicare un lavoro storico: “L’Istituto magistrale Maria Immacolata di Piedimonte” che ripercorre il cammino di questa scuola, presente nella nostra realtà scolastica, culturale e sociale. E qui non posso che ribadire quanto ho già scritto nell’introduzione al testo citato, pubblicato con l’Associazione Storica del Medio Volturno.

“L’indubbio valore della scuola è dimostrato dalla efficienza, dalla competenza e dall’efficacia della numerosa classe docente che in essa si è formata e che ancora oggi opera con grande profitto nel comprensorio matesino e oltre. Il progetto ideato e concretizzato dalla prof.ssa Scolastica De Crescenzo Grillo, dal Vescovo Virginio Dondeo e dalle poche suore canossiane che o hanno amorevolmente animato e tenuto in vita, ha dato la possibilità a tanti studenti di diventare seri professionisti e a tanti genitori di essere fiduciosi e tranquilli sui risultati scolastici sulla formazione dei loro figli”.

L’Istituto magistrale, fortemente voluto da Mons. Dondeo nel 1953 e da lui sostenuto nei primi anni di vita, chiuderà nell’anno 2000 anche e soprattutto per effetto di leggi che non favoriscono più questo percorso di studi.

Cosa rimane oggi? Ricordiamo che i semi gettati hanno dato frutti abbondanti e rigogliosi e ringraziamo coloro che in passato, superando ostacoli e pregiudizi , ci hanno permesso di crescere spiritualmente, culturalmente e socialmente.

 

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